Ten Points Lead #10

by Andrea Mirenda
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Bentornati a Ten Points Lead, l’unica rubrica che ha violato il concordato.

  1. Vorrei iniziare condividendo il soprannome che mi hanno dedicato: Misantropo Modenese. Che contiene due insulti in due parole. La misantropia è un sentimento e un conseguente atteggiamento d’odio, disprezzo o mancanza di fiducia nei confronti del genere umano, caratterizzato talora dall’isolamento materiale o morale dagli altri. Io non odio nessuno, io esprimo il mio pensiero indipendentemente da chi lo leggerà e dall’effetto che provoca, anche perchè non ho cariche e non me ne frega nulla del consenso di nessuno. Sul modenese, ridateci la secchia, stronzi.
  2. La logica del “male minore e del meno peggio” è il fondamento, purtroppo, di quasi tutta la società italiana. Un male è sempre minore di un altro susseguente possibile maggiore, così all’infinito. Il meno peggio, il vabbè, non è altro che la forma che assume il processo di adattamento ad un movimento storicamente regressivo, in cui una forza efficiente guida lo svolgimento, mentre le forze antagonistiche (o meglio, i suoi capi) capitolano progressivamente, in piccole tappe, rafforzando o comunque sostenendo una forza negativa. Per questo, ogni singolo “Vabbè” del mondo del football non fa altro che tirarlo verso il basso. E personalmente mi sono rotto i coglioni.
  3. 2019, una vittoria, qb italiano, neopromossi. 2021, due vittorie, qb americano, tante persone da fuori. In poche parole si riassume la stagione dei Warriors, che in un match alla portata (le occasioni per vincerla ci sono state) da un calcio al secchio del latte delle prospettive iniziali e si accomoda nuovamente al penultimo posto. Dopo gli hip-hip-urrà si è levato silenzioso il testo di Via del Campo di Fabrizio de Andrè:
    Ama e ridi se amor risponde
    Piangi forte se non ti sente
    Dai diamanti non nasce niente
    Dal letame nascono i fior
    E’ arrivato, forse, il momento di liberarsi dei diamanti e dare acqua a sto letame.
  4. Molto bello il Biancolelli, ma ho seguito con attenzione la polemica sul riutilizzo della Lunetta Gamberini come cinema a discapito del football. E’ curioso che ad alimentare (e anche vantarsi) di questa trovata sia lo stesso Matteo Lepore (candidato sindaco di Bologna) che pochi anni fa sorrideva a favore di telecamera proprio con la maglia dei guerrieri in mano. Segno ancora una volta chiaro che queste occasioni-spot siano più al servizio del politico di turno che realmente utili alle squadre. L’unico modo pare essere creare servizi e connetterli allo sport e non viceversa. Na parola.
  5. Torniamo al football, bravi i Ducks. Hanno degli oggettivi problemi soprattutto in difesa, ma a livello di mentalità hanno retto bene il campo e hanno raggiunto l’obiettivo minimo. Non hanno nessuna speranza contro i Seamen, però le basi per un buon 2022 ci sono. A patto di mantenere questo personale, anche se l’età avanza. Brevis et infaustos populi Romani amores.
  6. Siamo bombardati ogni giorno da persone che ci fanno vedere e ci dicono che bisogna vincere e bisogna essere i primi e altre cagate micidiali. La verità è che non c’è nessuna vergogna ad arrivare ultimi, a perdere anche tutte le partite. E’ necessario analizzarle nel profondo, accettare la realtà e non accontentarsi. E, onestamente, questa visione l’hanno molto di più i giocatori (anche solo per ambizioni legati alla nazionale o club più vincenti) di dirigenze e soprattutto allenatori. E qui è il problema.
  7. Spiace per la Francia del calcio. Vorrei tanto provare nuovamente questo dispiacere nei primi giorni di agosto. Ho potuto appurare tra l’altro che la simpatia dei francesi è diffusa anche nel football. Un dono naturale.
  8. L’Italia è una repubblica fondata sull’ignavia, sull’incapacità di prendere posizioni scomode e di occuparsi di questioni che non riguardano il proprio interesse personale. Per questo il silenzio intorno alla querelle Predatori (non la prima volta e sicuramente non l’ultima) che rinunciano ad una partita di playoff è assurda e ingiustificabile. E neanche noi riusciremo mai a prenderci sul serio fino a quando renderemo possibili situazioni del genere.
  9. Non deve essere semplice giocare 3 partite in tutto l’anno. Capisco quindi la generale noia che attraversa i giocatori dei Seamen e dei Panthers, che anche nelle semifinali si sdraieranno sul prato a raccogliere margherite, riuscendo comunque a dominare gli incontri.
  10. Sarà spiacevole per la prima volta dal 2010 non riuscire a partecipare al Superbowl, ma dopotutto i biglietti sono finiti e verrò bastonato sotto la pioggia nelle terre varesine tra pochi giorni. La vita è sofferenza e le quattro nobili verità sono fondamentalmente vuote, come dicono i buddhisti:
    “Nel significato più profondo, tutte le verità debbono essere considerate come vuote, in quanto non esiste un ‘qualcuno’ che le sperimenti o compia, ‘qualcuno’ che si estingua o proceda nel cammino. Per questo si è detto:
    Poiché c’è soltanto dolore e non colui che soffre
    Non colui che compie ma solo il fatto esiste
    V’è Liberazione non l’uomo liberato
    V’è il sentiero non chi lo intraprende”.

Alla prossima settimana, o a quella dopo, o forse a mai più.

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