LA PASKEDINA 2023 #7: I tempi cambiano

by Simone Paschetto
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Scrivere di football è un po’ come praticarlo.
C’è un lato positivo, l’idea è allettante e ti godi il risultato, ma tocca anche scriverla, che è come allenarsi, nessuno ne ha davvero voglia.
Se poi i risultati non arrivano, diventa tutto potenzialmente pesantissimo.

E dire che in tema di stagioni perdenti, potrei essere un autorità, ma non riesco proprio ad abituarmici.
Non la mando giù, in una squadra ci sono tanti fattori che contribuiscono al risultato e si ha controllo solo su una parte minima di essi, qui sono solo, io, nel bene e nel male.
Meno male che amo le sfide e sono competitivo…

Ormai da tempo il football italiano non è più particolarmente “polemico” o vivace.
E non è che non regali grandi argomenti di cui parlare, anzi. Abbiamo una lega europea, il Blue Team campione d’Europa, una pesante crisi di numeri, un possibile ingresso nel CIO, un italiano in predicato di essere draftato in NFL. Ci sarebbe da riempire le pagine dei giornali, eppure il tutto scorre placidamente, senza particolari scossoni. Sarà che negli ultimi anni sono successe così tante cose, ci sono stati così tanti momenti “forti” che ci siamo un po’ assuefatti all’assurdo e ce lo lasciamo scivolare via, con nonchalance.
Voglio dire, se nel 2018 ci avessero detto di ELF, di Habba, dei Guelfi di Briles, di Malmö, avremmo pensato a uno scherzo. Ma nel frattempo le notizie di un certo tenore, diciamo, sono diventate la norma e non ci stupiamo più tanto. O forse non è vero niente di tutto questo. Infatti io qui ne sto parlando, di Baldonado han parlato al TG1, la ELF sta suscitando grande curiosità nel pubblico italiano.
Vedi vedi che il football italiano sta maturando!!
E allora , a maggior ragione, il compito della Paskedina va esaurendosi.
E quale miglior modo di festeggiare se non il campionato più incerto e combattuto degli ultimi 20? 25? 30 anni?
Causa di tutto questo, gli infortuni, che stanno ripetutamente deviando il cammino della stagione, mandando in confusione più totale la rubrica e il suo autore, incapace di rielaborare il percorso.
Che cosa poteva rendere reale una sconfitta dei Guelfi a inizio stagione? L’assenza di Fimiani, quella di Briles, quella di Gerbino o direttamente tutte e 3?
In queste condizioni mantenere un record vincente è veramente impossibile.
Vittoria meritata dei Panthers, che si riassestano definitivamente dopo un inizio non brillante e vanno a recuperare il secondo posto nel ranking. Come dicevo la settimana scorsa, arrivano ai PO da 17 anni, credo abbiano giocato 16 semifinali, quindi sono tranquillamente tra le favorite.
Firenze invece che inizia a giocare con un po’ troppi handicap. Bisognerà capire la questione degli infortuni di Gerbino e Fimiani per valutare la contendibilità del titolo viola.

Tutto regolare invece a Bolzano (bella partita e bei Ducks) e a Milano dove la ruota dei Rhinos gira male. Senza Baughmann è un team chiaramente (e normalmente) in difficoltà e i Dolphins non erano l’avversario ideale per provarci.

Insomma 2 su 3 nei pronostici, che non sarebbe nemmeno male, il parziale è comunque scarso, 12 su 21, scarsissimo se paragonato al pigro sfidante omonimo che svogliatamente ti butta li tre pronostici e li azzecca tutti e, chapeau, ormai viaggia su un inarrivabile 12 su 14.
Quasi quasi preferivo vederlo vincente sul campo.
Insomma, i tempi stanno cambiando.

Pronostici:

RHINOS-ACCROCCHIO


Pronti via ed è subito pronostico da incubo. La sifda tra i personaggi collaterali della Paskedina 2023, il Mentalista Nobile e lo Sfidante Omonimo.
La cattiva stagione dei pronostici ha una madre e un padre e sono queste due squadre e i loro due avatar.
Viviamo in una realtà distopica, ma mi viene in mente il meme con Giovanni “Se i potesse darle perdenti entrambe, se si potesse…”.
Rhinos e Warriors o quel che ne resta. Sono sette anni che esiste la rubrica, pandemia inclusa, e sono sette anni che parliamo dei due team più o meno allo stesso modo. 


Le due capitali del football e due squadre storiche particolarmente vivaci in termini di cambi di colori, loghi, categorie, sali e scendi dalla prima, vittorie di Silver Bowl, anni di pausa, ascese improvvise e cadute rovinose (specie i Rhinos).
Pur con qualche lampo di gioia fugace, pagato a caro prezzo, Warriors e Rhinos sono sotto i riflettori da sempre, ma sembra mancare sempre qualcosa.
C’entra tutto questo con il pronostico? Ovviamente si, ma hic et nunc, no.
Nella bolla chiamata IFL 2023 il passato sembra non esistere, è un eterno presente, disegnato per mandarmi in confusione. 
Facendo la foto di questo momento vedo: Rhinos senza QB titolare e con un dualismo in cabina di regia che crea problemi più ai milanesi che agli avversari. La squadra ci sarebbe anche, ma senza QB si fatica. Io continuo a pensare che il Raven non sia male, ma hanno preso un irlandese da affiancargli, se non sanno i Rhinos cosa è meglio per i Rhinos…
Lato sperimentazione genetica, stiamo navigando nell’ignoto. Nel peggiore dei casi avevo immaginato un inizio 0-3 e siamo 0-4. Nel mio scenario 0-3 era tragedia e, appunto, siamo 0-4. 
C’è stato l’esonero di Giuliano, che ricordiamolo, solo 18 mesi fa veniva, giustamente, portato in trionfo come conquistatore d’Europa. L’effetto non può non farsi sentire. Meno lanci a qualsiasi costo e più football pragmatico, yard dopo yard, confido nel buonsenso dell’OC emiliano.
Sarà una partita brutta, sporca e cattiva, senza fango perché l’erba del Vigorelli è di plastica e ormai non piove più, ma faticosa. Non posso dare perdenti entrambe per davvero, anche se sono tentato di farlo, invece insisto puntando su “quelli là”, prima o poi avrò ragione, anche in questo.

PANTHERS-FROGS


Pronostico con insidia, nonostante tutto. Considerando i Panthers per ridimensionati e i Frogs acerbi, ci ho rimesso non meno di 3 pronostici sul tabellino e forse anche 4. Qui accade però che entrambi i team siano in crescita, il che mantiene il divario esistente tra le due, divario noto e incontestabile. Dopo un inizio stentato e grazie a qualche colpo di fortuna, i Panthers sono tornati a fare paura vera. Nei Frogs, invece, è in corso un percorso di crescita che, visti i margini, mi aspetto e auguro non finisca prima di 3 anni.
Proprio per questo motivo le distanze non sono colmabili nel breve termine e qui ragioniamo di brevissimo.
Fin troppo scontato dare per vincenti i Panthers a meno che non intervengano fattori esterni non controllabili, cosa che quest’anno succede spesso, a dirla tutta.
Parma dovrebbe essere chiaramente superiore, anche se penso e spero senza esagerare con il punteggio.
Il fatto più sorprendente e particolare di questa partita è che si tratta di una prima assoluta nella storia del football italiano. 11 titoli tra le due compagini in 40 anni e nessun precedente. E dire che il secondo Young Bowl nel 1984 fu proprio Bobcats-Frogs. Magie del nostro football.

DUCKS-SKORPIONS

Ecco questa volta sì che questo potrebbe essere un Game of the Week, anche se in modo contro intuitivo.
Ducks e Skorpions giocano un bel football, onesto e sincero. Senza troppi fronzoli e senza pretese come invece fanno altri. Hanno buoni interpreti, capaci di faticare sul campo e di conquistarsi risultati inattesi.
Ai Ducks vanno fatti i complimenti per come scelgono gli import. Raramente a Roma ne sbagliano uno e anche quest’anno si sono dati da fare. Si parla spesso male del football romano e non a torto. Ma io posso commentare quello che vedo, non quello che non so. E i Ducks, almeno in campo, qualcosa lo hanno sempre dimostrato, mai abbastanza, ma del resto non stiamo mica commentando una semifinale.
Dall’altra parte vanno fatti i complimenti anche agli Skorpions. Come stagione di esordio in IFL, dopo 33 anni, stanno facendo decisamente bene e la cosa migliore è che non lo fanno “drogando” il loro percorso, ma seguendo una linea, chiara e condivisibile, essere conseguenti ai propri risultati. Una banalità dal sapore rivoluzionario nel football italiano.
Non vedo una chiara favorita, anzi, potendo restituire il favore del primo pronostico, darei entrambi i team vincenti.
Dovendo scegliere, invece, punto sul leggero vantaggio dato da Albericci, rispetto a un Brownholtz, che anche solo da ricordare come nome, è molto più complicato.

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