LA PASKEDINA 2023 #13: For neither ever nor never Goodbye!!

by Simone Paschetto
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Si sa, questa è una Rubrica particolare.
E’ longeva ma è sempre sul punto di morte; è spesso tragica ma non è seria, nella migliore accezione possibile.
Dicono pessimista, noi preferiamo ottimista ma informata; apparentemente illogica, ha un filo conduttore lungo sei anni o forse molti di più. Ed è sempre scandita, come avesse un metronomo interiore fatto di stagioni e di giornate, di ultimi momenti e rush finali, sempre in rincorsa e sempre alla ricerca. Una ricerca che non finisce mai, come se non intendesse di tempo, come se si astraesse ed entrasse in una dimensione non materiale.
Eppure il tempo, anche quel tempo arriva.
Seduto di fronte ad una clessidra ho sempre ammirato come i granelli all’inizio sembrassero immobili per poi alla fine correre disperatamente verso la parte bassa.
Chi dobbiamo scomodare, Einstein? Carl Sagan?
Chi ci spiega il meccanismo della percezione del tempo?
Ho appena letto un titolo di un articolo che diceva “per un miliardo di anni i giorni sono durati solo 19h”… e quindi il miliardo di anni è durato un po’ meno… o no?
Perché Toledo sembrava così lontana un anno fa e adesso è ora di stabilire a nome di chi fare gli ESTA?
Perché non avrei mai immaginato a settembre 2016 che oggi saremmo stati qui?

Era iniziata come rubrica di pronostici sui campionati Junior, cosa di cui non avevo minimamente idea e nemmeno potevo farmela, in assenza di Streaming. Fu per questo motivo che iniziai a parlare di altro, dato che di football si poteva dire ben poco.
É diventata un comitato di raccolta firme per i referendum. Il quarto è in arrivo: “volete voi abrogare la norma che permette di ingaggiare giocatori anche durante i playoff, senza che siano stati a roster in regular season?”
Io faccio campagna per il Si.
Più che altro perché si inizia a perderne il conto tra visti sportivi, doppi passaporti, “oriundi” eleggibili per il Blue Team, “oriundi” anglo-giamaicani, franco-senegalesi, russo-irlandesi.
Si aggiungono anche i Guelfi alla trafila del via vai stile Ellis Island.
É arrivato un irlandese, mezzosangue, ne è partito un altro. O’qualcosa va via e arriva McQualcosaltro.
A questo punto rivedere le regole e inserire dei posti per gli europei a roster?
Lancio anche il quinto referendum.
Ma tanto Tortosa farà come Amato in consulta e cancellerà i quesiti “non ammissibili”.
E allora che ne sarà della Paskedina?
Intanto un po’ Pannella, e un po’ Mario Segni ‘sti referendum potrebbero scuotere qualcosa.
Come fossimo nel 1993. Ho solo un po’ paura che poi arrivi il 1994 e si debba rimpiangere la strada vecchia abbandonata per la nuova.
Oddio, da un certo punto di vista, é difficile far peggio, ma visti i precedenti conviene vivere nell’inafferrabile presente.
Anche perché il futuro è come lo cantava Tonino Carotone. Specialmente se si parla di Paskedina.
Avevo promesso che sotto il 75% avrei passato la mano e ci siamo.
Ma Ottavio il Dott. Carnelli fa il difficile, mentre l’omonimo s’è dato alla macchia. Peraltro non è di parola: diceva di aver smesso, ma lo han convocato nel Blue Team che giocherà la semifinale europea ad Agosto.
Bizzarro sto football… Gli europei saltano per anni, poi quando han trovato la quadra iniziano a farli ogni due anni, disastrando il calendario, che tanto è ipotetico. Perché siamo il football americano e stiamo ancora aspettando di sapere dove, quando e chi giocherà i Mondiali 20…19.

Se il totale stagionale ormai non può rientrare nel minimo sindacale, è anche opportuno sottolineare che con il 2 su 2 della scorsa settimana sono al quinto en plein consecutivo, con totale a 25 su 38, il 65,8%.
Niente male, finale di stagione in crescendo da vero fuoriclasse con 11 risultati utili consecutivi.
Se dovessi accertare anche i prossimi due finiremmo 27 su 40, ovvero il 67,5%, sopra i 2/3. Niente male in ogni caso, se i Cosi fossero stati solo Warriors o solo Vipers, probabilmente a quest’ora staremmo festeggiando una nuova stagione in arrivo della vostra rubrica preferita e invece…

PRONOSTICI:

GUELFI-DOLPHINS


La prima semifinale sarà quella di Firenze. Il sabato pomeriggio mi sembra un orario perfetto per giocare, tuttavia non a Firenze nella stagione calda. Fortunatamente, dopo un anno abbondante di miseria climatica sono arrivate la pioggia e temperature accettabili. Pericolo scampato, le due squadre potranno sfidarsi tra loro senza il terzo incomodo della temperatura.
Il precedente in regular season fu una partita dai due volti: un tempo a testa e risultato finale sul filo di lana. Questa partita invece dovrebbe essere diversa, ma sicuramente lo saranno i Guelfi, che avevano Gerbino e non Fimiani e che avranno sicuramente Fimiani e forse anche Gerbino. In assenza di comunicati ufficiali (siamo alle solite, tanta pretattica da calcio anni ’50), io vado controcorrente e do per scontato che ci sarà perché sono passati quasi due mesi dal suo infortunio, 4 settimane dall’ultima partita dei Guelfi ed è pure stato convocato per il Blue Team.
I Dolphins si presenteranno anche loro al completo e con una missione ben precisa: dimostrare di meritare il biglietto per gli USA. E io sono anche d’accordo sulla loro candidatura, ma c’è un ma.
Il percorso di crescita intrapreso dai Dolphins i Guelfi lo hanno iniziato nel 2018 e ora è all’apogeo, o forse è addirittura già in declino, ma è a un livello ancora superiore a quello anconetano. Specie se a ranghi completi (almeno in campo) come ho ragione di ritenere che sarà.
Eppure, proprio in virtù di questo ragionamento, per i Dolphins anche l’eventuale sconfitta sarà paragonabile a una vittoria. Nel percorso di crescita degli anconetani questa è la tappa giusta da fare e per il titolo se ne riparlerà il prossimo anno.
Il perché sta nella massa critica dei Guelfi: più import, più innesti, coaching staff più vario. Questa distanza è, al momento, difficile da colmare e ai Dolphins non resta che accumulare esperienza e rimanere concentrati sul percorso, poiché prevedo un ciclo interessante per questo gruppo.
Per i Guelfi il discorso è diverso: a dispetto della compattezza evidente all’occhio esterno, Firenze si gioca sempre tutto. I Guelfi sono come una fabbrica di automobili, l’aspetto imponente tradisce la fragilità della missione, bisogna fare numeri impressionanti solo per esistere. Meno del successo non è possibile fare, non è contemplato. Per questo l’apice della tensione dovrà essere raggiunto nell’episodio finale, quando si capirà se quello dei Guelfi è appunto un apogeo o se la discesa è già iniziata.

PANTHERS-SKORPIONS


Possiamo farla molto facile: specie se senza import, come sembrerebbe, gli Skorpions non hanno nessuna possibilità a Parma, squadra favorita sia per questa partita che per la successiva.
Eppure.
In regular season il risultato fu abbastanza contenuto, 24-0 per i ducali, dove l’abbastanza è dovuto al parziale della prima metà di gioco che fu solo 7-0.
Allora mettiamo una serie di cose sul tavolo, anche se ipotetiche. E se i Panthers veri non fossero tanto quelli visti nella seconda metà della IFL, ma quelli che han perso a Milano e Parigi e vinto svogliatamente contro i Cosi e Beograd? E se Micchitti si facesse di nuovo risucchiare dal dilemma Paoletti/Monardi?
O metti che, per qualche ragione, si trovassero a dover rinunciare a uno tra i fortissimi Minniti e Ramos?
O ancora che per qualche miracolo Varese schierasse 3 import e facesse prevalere la sana incoscienza di un gruppo di ragazzi che, non avendo nulla da perdere, si esaltano e vanno a scrivere la Storia?
Che tipo di partita ne uscirebbe fuori? Esiste quindi una possibilità per gli Skorpions?
Per esistere, esiste, perché almeno una delle eventualità che ho scritto è vera. Il problema è che difficilmente si verificheranno tutte contemporaneamente, che è l’unica situazione che al momento potrebbe dare luce verde ai rossoneri.
Sarà una partita meno scontata del previsto, ma ritengo che questo non sarà sufficiente a cambiare un pronostico molto sbilanciato a favore di Parma. Ma questo lo avevo già scritto alla prima riga e allora perché tutto quanto sopra premesso?

Per una questione di Spazio e di Tempo.
Éla Paskedina.
E lo sarà per sempre.

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