Ten Points Lead #3

by Andrea Mirenda
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Bentornati a Ten Points Lead, l’unica rubrica che rispetta Addol, o quel che ne rimane.

  1. E questi Warriors? Quando tutti ormai li davano come carne da macello, ecco che il gruppo più prolifico di Instagram ti tira fuori un match tutto solidità e cattiveria agonistica. Nadalini, Blozovskyy e Calbucci sugli scudi nel front, e una buona secondaria con Fajeti verso fine partita, quando contava. Il tutto condito da un gioco di corsa più che interessante e una distribuzione dei palloni da parte di Rooney a tutti i ricevitori. Era ora. Sia dunque lode
  2.  A tema Rising Stars, Andrea Bello si muove come un veterano e assomiglia sempre di più al mentore Parlangeli. Ha la NFL Academy nel curriculum, è giovane e con la testa giusta. Di nome e di fatto.
  3. Ducks inqualificabili. Il QB è sempre costretto a sparacchiare su Hazel che spadroneggia ma è umano, in difesa collezionano flag per falli personali inutili, spesso in situazioni chiave. Sono i nuovi candidati al team solo italiani 2022.
  4. “Non cambia da dumila anni. Patrizi e plebei, politici e criminali, mignotte e preti, perdere e male – Roma.” cit. Suburra.
  5. I Seamen non mi stanno piacendo. Tralasciando il risultato, traspare un po’ di “cuore” in meno, come se si piacessero più di quanto possano dimostrare attualmente in campo. Certo, avere arato i Guelfi e bastonare Bologna aiuterà la compagine muttiana, ma continuare così è un sogno che speriamo non ci venga negato. #wearetheone.
  6. Direi ottime le scelte tecnico-tattiche-campagnacquistiche di Firenze. La guida della squadra è ora nelle mani del generale Figliuolo, missione “Cambio di Passo”.
  7. Sarà stato il mio anatema, eppure i Rhinos stanno stupendo tutti. Devono però uscire dalla dipendenza da quelli con la doppia A sul casco. Al momento stanno dominando, ma rischiano di fare la fine di Narciso. E giuro che non parlo di Rendall.
  8. Gli import hanno fatto il bello e cattivo tempo. Hennessey in giornata di grazia, Sharsh e Rescigno aka gemelli Derrick con alcune giocate senza senso. E, finalmente, una buona qualità di football generale. Ah, Alinovi è il giocatore più determinante del campionato.
  9. Non ricordo quand’è che abbia smesso di avere fiducia nell’umanità. Forse quando ho visto una mia ex con le ballerine gialle. Forse quando ho ascoltato sei secondi di quella roba chiamata “Rocco Hunt”. O forse quando, in piena pandemia ho letto e sentito mandrie di sfollati neuronali che (da allenatori con risultati tutti da dimostrare) tifavano per la creazione di una Superlega di Football. Poveri devastati da sinapsi irrisolte: datevi al cucito indoor, andate al parcheggio di Mirabilandia o se preferite guardatevi la figurina di guano di quello a cui da sempre paghiamo le macchine, senza comprarle. Siete brutti dentro, colpevoli e non avrete mai salvezza.
  10. Le squadre Fidaf stanno creando un prodotto streaming di un certo spessore. Riprese più che degne, cabina di regia, interviste in diretta, grafiche del nostro tempo, replay, sponsor in bella vista. E’ un bel segnale, che quando le cose si vogliono far bene ci si riesce. Uno su tutti, parere personale, l’iniziativa di Thomas Sturniolo in collaborazione con i Warriors Bologna. Strategia omnicanale, sponsorizzazioni con un senso, partner collaborativi e attivi in ottica phigital. Sarebbe ora che qualcuno se ne accorgesse, al posto di utilizzare i canali federali per scopi privati.

Che bello essere di nuovo qua, a parlare con costanza della nostra ossessione preferita. Siamo dei privilegiati. Alla prossima settimana!

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