LA PASKEDINA 2021 #3

by Simone Paschetto
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La Paskedina è un male che solo l’esistenza di Ten Points Lead può giustificare.

(NON POTRETE CREDERE A QUELLO CHE LEGGERETE NELLE PROSSIME RIGHE)


In realtà questa rubrica è in crisi nera di pubblico e una polemica, specie se fatta senza ragione, specie se a proposito di Mirenda, è il modo più rapido ed efficace per darle quella spinta senza la quale prima o poi verrò convocato dal Direttore, con la richiesta di portare il playbook. Sia dunque Lode a Lui.



Potrebbe anche essere un modo per rompere il ghiaccio, perché in effetti sono a corto di stimoli. Il monotema degli ultimi quattordici mesi ha avuto un effetto alienante. Tutto sembra essere temporaneamente sospeso o meno importante e la volta che hai qualcosa su cui discutere, tipo la Superlega, se ne esce qualcuno dicendoti che le cose importanti sono “ben altre”. Che poi io capisco anche che si debbano stabilire delle priorità, ma sono, appunto, priorità, mica delle esclusive inoltre, pur essendo un maschio, riesco anche a seguire più di una cosa alla volta.

Nei fatti la conseguenza è che se ne esce un po’ anestetizzati, in una sorta di “effetto Natale” in cui sospendi le opinioni un po’ più forti, in attesa di un via libera che più passa il tempo più tende a prendere le sembianze di un giorno del giudizio, insomma, mi sento indulgente, per ora.
In ogni caso, almeno lato campo, i campionati sono iniziati decisamente bene, partite non scontate, diverse squadre da tenere d’occhio sia in prima che in seconda divisione.

Inizia a svanire la ruggine e si delineano i primi equilibri. La cosa è interessante perché questo è un anno zero e potrebbe definire le gerarchie dei prossimi campionati. In generale, chi dimostrerà non solo di aver saputo reggere il colpo della Pandemia, ma anche di sapersi migliorare, avrà un ruolo rilevante nelle stagioni a venire. E questo vale per la Prima, ma soprattutto per la Seconda divisione.
Prima divisione che nell’ultima giornata non ha regalato particolari sorprese e infatti ho fatto 3 su 3, primo en plein di stagione e totale che sale a 4 su 6, il 66% dei pronostici esatti, un incremento del 33% negli “aciertos”.

Siccome è andato tutto secondo copione, passiamo direttamente ai pronostici.

Pronostici:

DOLPHINS-RHINOS

Prima partita e primo pronostico difficile. Dolphins partiti bene subito e subito fermati dal calendario, deve essere strano aspettare settecento giorni una partita e poi avere subito una pausa. In questo momento è penalizzante, soprattutto se i tuoi avversari invece vanno a ritmo serrato. Tuttavia sull’ottima partita dei Dolphins a Roma pesa il dubbio sul reale valore dei Ducks, quelli visti fin’ora non sembrano un test attendibile. I Rhinos invece oltre che il ritmo, stanno trovando anche il gioco. A parità di interesse suscitato, e di qualità deli import si contrappongono continuità e valore degli avversari. Ma c’è di più. Se Ancona perdesse, potrebbe non farne una tragedia, al contrario dei Rhinos, che si troverebbero a un passo dall’essere a metà stagione con solo una vittoria su tre partite, nonostante un inizio convincente e sorprendente. 
Ho diverse ragioni per dare vincenti i Rhinos e nessuna, secca, per dare vincenti i Dolphins.

WARRIORS-SEAMEN


Partita vintage che temo possa essere molto più scontata nell’esito di quanto vorrei. Dovendone dire una dico senza dubbio Seamen, ma mi interessa il come. Per ora i Seamen han fatto i Seamen. Han perso la loro partita stagionale con Parma hanno vinto senza problemi sui Guelfi, riaffermando il proprio ruolo e facendo vedere i soliti vizietti, tipo i falli in linea d’attacco. Questa partita diventa dunque un test, a seconda del tipo di vittoria dei milanesi sarà possibile trarre indicazioni sulla contendibilità del titolo. Vittoria tirata, titolo contendibile, vittoria schiacciante, solita pantomima e coppa in bacheca nell’ufficio di Marco Mutti.

Attenzione non voglio sminuire i Warriors. Bologna ha superato l’esame di riparazione, ma ha, di nuovo, sbagliato americano e deve trovare la soluzione a un incantesimo che dura da 35 anni e le impedisce di trovare continuità e linearità. I Warriors sono come il tratto tra Asti Est e Asti Ovest, i lavori in corso sembrano non finire mai. Non stupisce che il termine Umarell sia bolognese, probabilmente i pensionati cui si fa riferimento iniziarono a trovarsi fuori dalla Lunetta a fine anni ’80, a dire la loro sui lavori di riconquista dello scudetto.

In ogni caso, dubito che il nuovo miracolo guerriero inizi questo Sabato, quindi ribadisco, Seamen.

PANTHERS-GUELFI

Ahia.

Qua ci starebbe di giocarsi il jolly. Dovendomi basare su quanto visto fin’ora, impossibile non dare vincenti i Panthers, i quali, vincendo, potrebbero mandare un segnale pesante al campionato. Tuttavia Parma non ha sbagliato nulla fin’ora, ma non è stata perfetta e prima o poi potrebbe non bastare. 

D’altra parte io non voglio credere ai Guelfi visti sabato scorso. Un attacco inguardabile che non riesco a comprendere. Mi sembra assurdo giocare un football del genere e caricarlo tutto sulle spalle di Fimiani. 

Non posso pensare che un coach come Hagen non ci metta mano in modo efficace e per questo, oltre che per l’orgoglio dei viola, mi aspetto una partita diversa. Anche perché se i Guelfi dovessero andare 0-2 le cose inizierebbero a farsi complicate perchè il campionato è corto.

Vorrei giocarmi il jolly e dare i Guelfi vincenti, ma, al momento, non ho elementi a supporto di questa ipotesi. Chi segna per Firenze? E in che modo? E quante volte riusciranno a farlo contro una difesa veloce e fisica come i Panthers? Insomma, ancora troppe incertezze, il Jolly me lo conservo per le prossime mani, bisogna ancora studiare i giocatori al tavolo. Panthers.



Anche questa settimana è andata, in botta di autoreferenzialità faccio un pronostico sul pronostico e secondo me finisce 2 su 3. Qualsiasi delle tre partite che non andasse come immaginato, regalerebbe un brivido di emozione a un campionato che secondo me è partito in sordina, ma potrebbe regalare delle sorprese e così nei prossimi anni. Ultimamente mi sono rivisto filmati di campionati anni 80 e 90. Pur con limiti e difficoltà, lo spettacolo di campionati con 16-20 squadre era notevole. Sarebbe bello ad esempio, tornare ad avere campionati un po’ più affollati, almeno 11-12 squadre.
Bisogna vincere un po’ di resistenze se vogliamo immaginare il football del domani.

 

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