Locker Room: Davide Giuliano

by Marc Taccone
960 views
Reading Time: 3 minutes

Intanto congratulazioni, in quanto coach della nazionale sei anche la punta tecnica di un movimento che sta crescendo. La vittoria sull’Austria nel girone giunse inaspettata a tutti quelli al di fuori del giro della nazionale, me compreso ovviamente. È lì che il tuo gruppo ha preso consapevolezza di essere un gruppo vincente?

La vittoria contro l’Austria giunse inaspettata anche per noi, avevamo lavorato tanto e per tanto tempo ma non credevamo di essere all’altezza di una squadra così blasonata, invece quella vittoria ci ha fatto capire che il lavorare tanto , molto più delle altre nazionali, poteva essere la chiave di volta per colmare il gap fisico/atletico/tecnico mettendo in campo un’unione ed una coesione tattica che gli altri non avevano. Nessuno ha fatto più ore di raduno di noi, ci siamo chiusi dentro le basi militari a mangiare pane e football per settimane dal momento che abbiamo capito che poteva essere l’arma vincente e ce ne siamo resi definitivamente conto la settimana prima della partita contro la Francia, avresti dovuto vedere, 70 persone che lavoravano all’unisono, che si confrontavano sui tempi e sui modi perché eravamo una SQUADRA. Questo è l’effetto che ha sortito la vittoria contro l’Austria, E siamo tutti coscienti che all’Austria mancava qualche giocatore importante e la partita contro la Francia non l’abbiamo vinta se non per forfait ma… sappiamo farci i conti e abbiamo ben visto com’è andata tra Finlandia e Francia.

Non potrei essere più d’accordo, dopo la vittoria sugli austriaci ci abbiamo creduto tutti. Di certo sono stati i campionati europei più “spalmati” della storia a causa delle difficoltà create dal Covid. Un grande plauso va fatto alla federazione per aver mantenuto accesa la fiamma, allo staff tecnico per essere riuscito ad eseguire le istruzioni dell’head coach in tempi così dilatati e ai ragazzi che non hanno mollato mai di ina virgola l’idea di portarla a casa, ma se tu avessi la possibilità di ringraziare una sola persona per questo successo, chi sarebbe?

Uno solo? Impossibile. Ogni membro della squadra è un tassello indispensabile senza il quale tutto ciò non sarebbe mai successo.

Comprensibile. Ora arrivano i mondiali, un’occasione per mostrare ai migliori di che pasta siamo fatti. Sembra che l’Australia abbia passato la mano, se si dovessero giocare in Italia potremmo giocarci il podio?

Dopo tutti questi anni di lavoro credo che noi tutti abbiamo innanzitutto bisogno di godere del momento, vorremmo fermarlo a domenica sera ma inevitabilmente il tempo scorrerà. Il mio mandato si è concluso giorno 31 Ottobre, se la dirigenza federale avrà voglia di parlare di piani e programmi futuri sarò ben contento di parlarne con loro per cercare di capire se è possibile trovare una strada condivisa da seguire. Giocarci il podio? Mi sembra tanto.

Nella vita non si sa mai, è vero, ma sono certo che la federazione vedrebbe di buon occhio una riconferma, attendiamo fiduciosi. Intanto come sarà il prossimo futuro di coach Giuliano? Riposo? Prima divisione? Stati Uniti?

Per la stagione a venire ho ricevuto più proposte di collaborazione da squadre di prima divisione, non percorribili al momento, la famiglia ed il lavoro in questo momento della mia vita hanno l’assoluta precedenza. Cosa mi piacerebbe accadesse in un prossimo futuro? Mi piacerebbe che la squadra che ha appena vinto gli europei possa festeggiare insieme agli appassionati ed ai tifosi. Con la fretta di prendere l’aereo per tornare in Italia non abbiamo avuto il tempo di fare niente. Credo se lo meritino tutti.

La vita di un allenatore di football americano in Italia è decisamente complicata ed arrivare a certi livelli ti costringe a sacrificare parte della vita privata. C’è qualcuno a cui vuoi dedicare questa vittoria come risarcimento per il tempo dovuto sacrificare a questo obiettivo?

Certo, ai miei due figli Alessandro e Massimo, a Debora e ai miei genitori che a 17 anni mi hanno mandato a studiare negli stati uniti facendo sì che potessi conoscere questo sport. E, non in ordine di importanza, a tutti coloro che hanno riposto la loro incondizionata fiducia nelle mie capacità, glie ne sono infinitamente riconoscente.

Grazie coach, alla prossima
Grazie mille a te

Ph: Manuela Pellegrini (Mapel)
Ph: Manuela Pellegrini (Mapel)
Ph: Manuela Pellegrini (Mapel)

Related Posts