Locker Room: Niko Suppa

by Simone Paschetto
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HO SEMPRE SOGNATO DI VESTIRE LA MAGLIA AZZURRA, PER ME IL BLUE TEAM È UNA SECONDA FAMIGLIA, MA IL FOOTBALL ITALIANO È ANCORA LONTANO DALL’ELITE EUROPEA

Incontriamo Niko Suppa, Campione D’Europa con la Nazionale Italiana, l’indomani del suo quarto titolo stagionale. (E no, non è quello di Malmö, quello era “solo” il terzo). Nikolas Knoblauch a.k.a Niko Suppa (per i tifosi italiani), 26 anni, LB dal doppio passaporto, tedesco e italiano.
Ex calciatore, a 17 anni Niko inizia con il football prima nei Kuchen Mammuths, nelle leghe regionali del Baden-Wuttenberg, suo Land natale, dove viene notato dagli Holzgerlingen Twister che lo portano in GFL-2. Niko si mette in luce per fisicità e velocità tanto da essere chiamato ad infoltire il gruppo di italiani alla corte degli Schwabisch Hall Unicorns. In tre stagioni con i biancoverdi Niko gioca 3 German Bowl e porta a casa due anelli, poi inizia il su personale Tour dell’Europa. In Italia lo ricordano i tifosi dei Dolphins con i quali ha giocato la Prima Divisione nel 2018. Avrebbe dovuto vestire la maglia dei Seamen per la stagione 2020, ma sappiamo come sono andate le cose.
Se il 2020 è stato un anno nero per tutti, il 2021 è stato un anno d’oro per Niko che, dopo un anno di stop causa pandemia, ha deciso di rifarsi con il football. Nella sola stagione in corso, infatti, ha giocato nel campionato spagnolo, norvegese, svedese e in ELF, per concludere con la finale europea di Malmoe.
Risultato? Campione d’Europa e Spagna, vicecampione di Svezia e titolo ELF.
Non contento, la scorsa domenica si è portato a casa il quarto titolo stagionale, quello norvegese.
Lo abbiamo raggiunto mentre era in aeroporto, in attesa dello scalo proprio per Oslo, direzione Vikings.

Suppa #42 in campo contro la Svezia – Ph. M. Audoglio

Ciao Niko, felice di sentirti, questa è stata una stagione incredibile per te, in quante squadre e in quali campionati hai giocato?

La mia stagione è iniziata a Dicembre, in Spagna, con i Badalona Dracs, lì si è conclusa in Maggio con la vittoria del quinto titolo consecutivo. Nemmeno il tempo di festeggiare e sono immediatamente partito per la Svezia, dove ho giocato con gli Stockholm Mean Machine. A causa della situazione Covid, il calendario della Superserien è stato molto breve, cinque partite. Sono stato nominato due volte MVP del match e sono stato il primo nelle statistiche per placcaggi. Purtroppo abbiamo perso la finale contro gli Orebro Black Knights. A inizio Luglio mi sono unito ai Frankfurt Galaxy, in ELF. E’ stato fantastico vincere il primo ELF Bowl davanti a 21.000 spettatori contro degli Hamburg Sea Devils veramente forti. Da li sono partito alla volta di Oslo, per giocare con i Vikings. Attualmente il nostro record è di 5 vittorie e una sconfitta. Il 7 Novembre abbiamo l’ultima partita vincendo la quale, saremo campioni di Norvegia. (I Vikings hanno espugnato Kristiansand battendo i Gladiators 34-14 NDR).

Con la maglia dei Frankfurt Galaxy di ELF

Veniamo al Blue Team, la vittoria del Campionato Europeo è un successo enorme per il Football Italiano, qual è stato il tuo percorso, avevi mai pensato di vestire la maglia azzurra?

Il mio primo camp con il Blue Team è del 2015, a Bologna e la mia prima partita è stata nel 2016 contro la Francia (A Castelgiorgio NDR). Ho sempre sognato di rappresentare l’Italia giocando nella Nazionale. Sono cresciuto in Germania, ma mio padre e la sua famiglia sono di Nola, in Provincia di Napoli. Mio nonno si trasferì in Germania negli anni ’70, per ragioni economiche e da allora questa è la nostra nuova casa, ma sin da piccolo ho passato tutte le estati in Italia a Napoli o a Lecce, dove ho un’altra parte della famiglia.

Niko contro la Svizzera nelle qualificazioni europee – Ph. L. Morbidoni

Il Blue Team campione a Malmö è stato uno dei più forti, se non IL più forte, di sempre, vista la tua grande esperienza in campo internazionale, come consideri il livello del football italiano comparato con il resto del continente?

Nell’ultimo decennio il livello è cresciuto molto e ci sono moltissimi atleti di grande valore, ma ci sono diverse ragioni per cui il Football Italiano non potrà raggiungere il livello della GFL per ancora molto tempo. Innanzitutto la regola sugli import. In GFL si possono schierare 4 americani oltre a europei e doppi-passaporti. In ELF puoi avere 4 americani e 10 europei, ma anche in Spagna e Danimarca puoi avere molti più import che in Italia e, ovviamente, questo aiuta ad alzare il livello.
Poi c’è la questione degli allenatori. In GFL o ELF si investe in allenatori a tempo pieno e, mia opinione, questo cambia completamente le cose. Un coach di livello ha un impatto maggiore anche a quello dei giocatori americani. Infine la preparazione fisica. Ho giocato in Svezia, Danimarca e Norvegia, gli scandinavi hanno una vera cultura della palestra, per loro è normale allenarsi 4-5 volte a settimana, è parte della loro routine come il lavoro o lo studio. Nel campionato italiano invece puoi ancora vedere in campo giocatori che non vanno in palestra. Ovviamente non parlo dell’elite dei giocatori italiani, loro hanno un approccio diverso alla preparazione fisica e la prendono molto seriamente.

Ce n’è qualcuno in particolare con cui hai legato o che ti ha impressionato?

Ho incontrato moltissime persone fantastiche e stimolanti quest’anno e sono felice di poterli considerare come una Famiglia.

Suppa canta l’inno con il Blue Team – Ph. M. Audoglio

Hai giocato per i Frankfurt Galaxy nella stagione inaugurale della nuova lega professionistica Europea, la ELF, come è stata questa esperienza, pensi che il professionismo sia la strada giusta da seguire per il Football Europeo?

La ELF è stata la miglior lega in cui abbia mai giocato, per diverse ragioni, sono felice che esista una lega del genere in Europa e spero vivamente che in futuro prossimo ci possa essere un team italiano in grado di lottare per il titolo. Quest’anno ho giocato la finale spagnola di fronte a 500 spettatori e poi ho potuto vivere l’atmosfera in casa dei Barcelona Dragons di fronte a 2000 spettatori durante la regular season in ELF. Credo che ci possa essere un effetto simile in Italia, non appena si formerà una franchigia.

Parlando di futuro, dopo questa stagione per te incredibile (Niko ha giocano più di trenta partite in dieci mesi NDR) cosa farai, ti rivedremo mai in Italia?

Mi piacerebbe moltissimo, ricordo ancora la fantastica esperienza ad Ancona nel 2018 e non vedevo l’ora di giocare con i Seamen nel 2020, ma dopo quattro settimane che ero a Milano è arrivato il Covid e la stagione fu annullata. Parlando del 2022, il mio obiettivo principale è giocare l’intera stagione della ELF, per cui la vedo dura riuscire a giocare tutto il campionato italiano senza perdere le prime giornate della lega pro.

Niko Suppa in maglia Unicorns in GFL
Con la coppa e il tricolore Ph: M. Audoglio

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