La tredicesima week

by Giorgio Bianchini
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Sono le 13 in punto a Cleveland, il cielo non promette nulla di buono, stranamente non è una di quelle mattine di novembre dove il freddo e il vento, che arriva dal lago Erie ti congelano i pensieri in testa.
Tutto è pronto per un altra “any given sunday” da vivere col cuore in gola dentro al First Energy Stadium.
La speranza di tutti, date le solite poche aspettative che questa stagione ha regalato finora, è che questo gameday passi velocemente, che il vento del nord porti via finalmente, la spasmodica attesa di vedere il nuovo quarterback in campo domenica prossima.
Ci siamo finalmente, il momento è quasi arrivato e per un uomo serio e capace come Jacoby Brissett, eccellente backup, è il tempo di salutare il gridiron con Elfy disegnato a metà campo e lasciare spazio alla nuova star di Cleveland, Deshaun Watson.

Deshaun Watson in maglia Browns


Lunghe e demoralizzanti sono state le week che da settembre, hanno portato i Browns al tanto atteso rendez-vous con Deshaun, partite perse in partenza, vedi Patriots, Dolphins e Bills, le quali, aggiunta alla gara di week 2, persa scioccamente contro i Jets, fanno un perfetto 0-4 contro la AFC EAST e partite perse per una manciata di punti, 3 contro Falcons e Ravens e solo 2 contro i Chargers.
Per l’ennesima volta i Browns diventano la medicina per squadre in via di guarigione, la franchigia che cade a puntino, da affrontare al momento giusto, per allungare la serie di W oppure ritornare a sorridere e respirare sempre grazie a una W contro Cleveland.
Forse, e qui il forse è d’obbligo, perché in Ohio sponda Browns, non si sa mai cosa possa andare ancora storto, è giunto il tempo di voltare definitivamente pagina, di fregarsene del 3-7 che appare sempre di fianco, in piccolo, al nome Browns, di dare un calcio alla mediocrità di quarterback che hanno militato nelle fila “marroni”, susseguendosi tra fumble da cartoni animati e lanci che più che “Hail Mary” erano dei veri e propri “spera in Dio” ad occhi chiusi.
Con Deshaun Watson forse Cleveland chiude definitivamente il cerchio e tutti i ruoli chiave sono coperti in maniera anche egregia.

Amari Cooper a Cleveland


Amari Cooper come widereceiver è stato un ottimo innesto, oltretutto preso praticamente in saldo (due scelte al quinto e sesto round dello scorso draft), sul fronte delle corse forse Cleveland è la più completa col best RB duo Chubb-Hunt e Johnson come RB3 che senza problemi potrebbe giocare titolare in una decina di franchigie.
La linea offensiva viene giustamente considerata come una tra le top 5 della lega, con Bitonto, Teller, Conklin e Willis a farla da padroni.

La linea offensiva dei Cleveland Browns

 Discorso simile ma più complicato per una difesa da prime della lega ma con evidenti problemi di letture, chiamate e soprattutto fisicità. Eppure nomi come Garrett, Clowney, Ward, Koramoah dovrebbero spaventare gli avversari al solo nominarli, e invece scopri scopri che è proprio la difesa a fare acqua, a concedere yards su corse centrali senza la minima opposizione, a concedere touchdown con attaccanti avversari dimenticati in endzone.
Tutto questo per la gente di Cleveland, che lavora duramente in fabbrica tutta la settimana e non ha spiagge e clima svagarsi, ma solo le sue squadre sportive, non importa più, si guarda al futuro con una nuova speranza, fresca, appena nata, che sa tanto di ultima chiamata, per una franchigia leader soltanto in memes simpatici.
Il tifoso Browns vuole riporre per sempre, o per il maggior tempo possibile nel cassetto, il sacchetto di cartone con disegnato il volto disperato o in lacrime, che ormai è consuetudine portare allo stadio, insieme a sciarpa e cappellino di lana dei Browns.
Deshaun diventa cosi l’ancora di salvezza per un’intera città, che aldilà di quello che è successo in altre sedi negli scorsi anni, abbraccia il suo “messia nero” sperando che li prenda per mano e li accompagni nel paradiso del football, la tanto sospirata post season di gennaio, in maniera costante però, anno dopo anno, non fugaci apparizioni, dopo decenni interi a guardare in televisione le partite degli “altri”, ad inizio anno nuovo.
Il nuovo QB1, che già a Clemson faceva sfracelli sul gridiron, basti pensare che in sole tre stagioni Deshaun ha alle spalle 10168 yards lanciate, 1934 corse per un totale di 116 touchdown (26 su corsa), fu scelto nell’aprile del 2017 dagli Houston Texans, che lo scelsero dopo che Mahomes e Trubisky erano già “andati” in altri facility.

Watson con la maglia dei Clemson Tigers al College


L’ultima stagione nella quale Watson ha giocato, quella del 2020, è stata la dimostrazione di quanto sia da top 5 QB, il numero 4 di Cleveland.
In 16 gare da starter Deshaun lancerà qualcosa come 4823 yards pass, realizzando 33 touchdown, lanciando appena 7 intercetti e subendo qualcosa come 49 sacks.
E’ lecito aspettarsi un cambio di rotta a Cleveland, è ancora più lecito aspettarsi che quel maledetto down a 1 yards di distanza venga “preso” ad occhi chiusi da Watson, che ha strapagato il suo nuovo gioiello, concedendo ai Texans, le prime scelte del draft 2022, 2023 e 2024, più la terza scelta del 2023 e la quinta del 2024 (praticamente il futuro di una franchigia), e mettendo sotto contratto per i prossimi 5 anni Watson per la modica cifra di 230 milioni di dollari.

 Il front office Browns si è giocato tutto quello che aveva a disposizione, per portare il “messia nero” in Ohio e cercare di entrare definitivamente nel ristretto giro delle contenders per la vittoria finale. Forse ora a Cleveland, dopo la sirena del “two minute warning” le speranze non si scioglieranno come neve al sole, DW4 nei momenti più difficili ha dimostrato freddezza, forza fisica e coraggio, armi che sono essenziali per chiudere in quarto down, oppure mettere il risultato in cassaforte, giocando col cronometro.
La critica è stata pesante per Watson e per la scelta di Cleveland di aspettarlo per quasi una stagione intera, dopo l’incresciosa storia che DW4 si porterà con se per tutta la vita, i memes su lettini e massaggi sono andati per la maggiore quando veniva fuori il nome di Deshaun o dei Browns, come se i Texans fossero stati la povera vittima che si era liberata del mostro.
I tifosi Browns e anche il loro nuovo quarterback ormai, sono abituati ad essere scherniti e neanche ci fanno più caso, soprattutto adesso che hanno tra i pensieri più belli e intensi, un altra storia da vivere sempre con cuore ed infinita speranza.

I tifosi dei Browns esprimono tutto il loro dissenso


Un famoso cartoncino di qualche anno fa, di un tifoso Browns affranto, al First Energy stadium, recitava una famosa e fondatissima frase che rispecchia in pieno lo stato d’animo di una delle tifoserie più presenti allo stadio, “100% hope, 0% expectation”.
Mai parole furono più giuste per descrivere i Cleveland Browns, franchigia della AFC NORTH, dove tutte le “altre” hanno di anno in anno il loro eroe risolutore, franchigia nel nord dell’Ohio, dove 10 mesi l’anno si gela dal freddo e per 12 si lavora pesantemente, franchigia che ha poche aspettative, ma tanta speranza nel football e nel suo nuovo eroe, che finalmente domenica scenderà in campo a dirigere l’attacco Browns.
Scherzo del destino o opera degli Dei del football, i Browns e il suo Deshaun, domenica sfideranno proprio chi a marzo si è liberato del mostro, ed ora è ultima in conference, alle prese con un difficile rebuild, gli Houston Texans.

Deshaun con i Texans

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