LA PASKEDINA 2021 #1

by Simone Paschetto
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“Mi raccomando, Simo, entro giovedì manda la Paskedina”.

Devo un attimo riflettere…che cosa era la Paskedina? 

Una rubrica di pronostici sulla prima divisione del campionato italiano di football.

E la facevo io…e perché?

Poco importa, ma prima o poi dovrò ricordarmi di chi ha inventato il nome.
Flashback. 

Credo fosse circa Ottobre del 2019, un simpatico autunno di incoscienza, quando iniziarono a piovere acquisti dei Seamen e, per fare il bullo, scrissi una cosa del tipo “e per il titolo di campioni d’Italia di football, se ne riparla nel 2021”. 

Potrei aver peccato leggermente di ὕβρις, ma declino ogni responsabilità.

Da Ottobre 2019 sono stati mesi, per così dire, impegnativi, decisamente insoliti, a tratti terrorizzanti, spesso farseschi, troppo più spesso tragici e con un lento effetto anestetico che, in confronto, il consumo di oppio che rovinò il Celeste Impero fu un come un sorso di Red Bull prima della partita.


Dunque, pronostici…solo grazie a Bat (se avete bisogno di un mastino dell’Agenda, di un campanaccio umano sulle urgenze, di una sirena antiaerea per le scadenze, cercate un fotografo nel Nord della Sardegna, somiglia a Luis Guzmán, nei ruoli da “buono” ) ho realizzato che il campionato inizia il giorno 10 e non il 17 di Aprile.

Giusto per dare l’idea di quanto sia sul pezzo.

Facendo affidamento sulla memoria visiva e scorrendo al volo due cose due on line, mi sembra di capire che il quadro generale non sia molto diverso da un “prima” che però non saprei collocare nel tempo, se mesi, anni o chissà quanto tempo fa. 

C’è stato, più che altro, del Maquillage, qualche ritocco, si passa da 9 a 7 squadre, ci sono meno americani e più europei nei roster, ma impianto complessivo, gerarchie e rapporti di forza non sembrano essere cambiati e questo non solo in prima divisione, ma in tutto il football italiano.

Data l’hollywoodiana assurdità del contesto da blockbuster catastrofico, ci sono ovviamente delle eccezioni, ad esempio, che la squadra più forte di tutte sia in seconda divisione, a Modena vivono in una bolla tutta loro, si muovono sul mercato, spendono e programmano, come se niente fosse.



Due squadre di meno in Prima Divisione, Giaguari e Giants.

I Giaguari scendono in Seconda Divisione.
A Torino amano distinguersi, quando retrocedono decidono di autosalvarsi e quando si salvano decidono di autoretrocedersi. Va bene, se non si può obbligare la gente a vaccinarsi, figurati a giocare in serie A avendone diritto. Anche in Inghilterra vanno controcorrente e guidano a destra, l’importante è andare tutti dalla stessa parte, perché se qualcuno sta a destra e qualcuno a sinistra, poi è un casino.

Giants che finiscono addirittura in Terza Divisione, salto doppio.

Mi viene in mente Sandra, una ragazza spagnola conosciuta anni fa durante un viaggio on the road a metà tra Marrakech Express e  Pasquale Ametrano che da Monaco torna in Italia per votare a Matera. Una delle tappe fu Malaga, nel periodo della Feria. 
Una serie di eventi positivi, la festa diurna e il vino locale, e di eventi negativi, la festa notturna e il vino locale, ci catapultarono parcheggiati da qualche parte in periferia, con un mal di testa formato regno di Carlo V, il deflettore rotto e i passaporti rubati. Mentre svenivo, vinto dagli eventi, fondendomi con i sedili similpelle di un Ford Transit anni ’70, col cambio piantato nei reni e circa 45° gradi di temperatura, mi apparve il miraggio di Emilia, un’amica di Torino nota per la sua ospitalità che, bontà divina, stava facendo uno scambio culturale (a Malaga, il 14 Agosto) e abitava lì, davanti al Ford Transit, ospite a casa di Sandra.

Dodici ore di sonno e un secondo assalto, fallito, alla Feria notturna, dopo, mentre chiacchieravamo in salotto, Sandra, ventisei anni, diplomata e disoccupata, descriveva il sistema finanziario spagnolo, fatto di mutui e prestiti distribuiti come cacahuetes, preconizzando la crisi economica ventura (che si sarebbe puntualmente avverata sei anni più tardi), “Como una República Bananera”.
 In questi anni ci divertivamo con Andrea Ghezzi a speculare sul valore del “GIANT”, determinato dal numero di giocatori a roster. “A quanto sta il Giant quest’anno?” “secondo me arriva a trentotto”, “no, io lo vedo stabile, sui trentatrè, trentaquattro”.

Ecco, fino a quando il Giant è stato stabile sui 32-33, tutto ha funzionato bene, poi ha iniziato a crescere, fino ad arrivare a superare quota 40 e la bolla è scoppiata. Adesso le agenzie di rating hanno declassato gli Altoatesini/Sudtirolesi da AA+ a CCC.

“Como una República Bananera”, direbbe Sandra.



Non so se ci sia una morale, se il non seguire lo standard, per volontà di stabilirne uno proprio, possa essere un fatto positivo o negativo, alla fine Giaguari e Giants si sono tolti delle soddisfazioni, ma qui si parla di prima divisione, quindi, arrivederci.



Dato che questa è una sorta di “stagione zero”, quello che sarà il campionato, con il suo power ranking e i suoi protagonisti lo vedrò strada facendo, me lo voglio godere così, da ignorante, e lasciarmi sorprendere, l’ho fatto con la Serie A di calcio e devo dire che al momento non posso lamentarmi.



Pronostici:

SEAMEN-PANTHERS

Qualcuno lo ha definito “Derby d’Italia”, mi sembra un tantino eccessivo, ma comprendo che dire “potenzialmente potrebbe essere una bella partita” non abbia lo stesso suono.

I Seamen sono i soliti Seamen, ma ho perso un po’ il conto di chi è arrivato, chi se n’è andato, Tavecchio, Oriundi, Santa, il francese e l’uomo di linea serbo fortissimo che l’anno scorso non ha concesso nessun sack, cosa che va detta per giustizia e per non minare a mezzo stampa la brillante sua carriera.

Parma sembra in forma, i soliti roster e coaching staff DOP, Hennesey che fa davvero piacere poter rivedere, con un team che può giocare senza il peso di dover dimostrare nulla, a otto anni dall’ultimo titolo.

Proprio Seamen-Panthers è una classica da prima giornata, il tipo di partita che i Seamen si permettono di scazzare per poi non sbagliare più, ma credo che a venti mesi dall’ultima partita giocata sia proprio difficile presentarsi impreparati o poco motivati, quindi dico Seamen, ma bella partita.

RHINOS-WARRIORS


Altro classicone senza tempo, due squadre che solo a sentirle nominare torno bambino. Ma non sono più un bambino da un bel po’ e le due squadre non sono quelle di trentacinque anni fa.

Immagino una partita combattuta, ma non saprei assolutamente valutare i due team. Penso abbiano due bei roster visto che a Bologna e Milano i giocatori di football crescono sugli alberi…sono le due ultime vincitrici del Silver Bowl e nemmeno il campo sembra essere un fattore, visto che si gioca senza pubblico.

Tiro a indovinare, Rhinos, ma non saprei perché.

DUCKS-DOLPHINS

Se quello era il “derby d’Italia”, questo è il “derby del sole”, Ancona e Roma hanno dominato il fu Girone Sud per anni (un paio soli, in realtà, tanto è durata quella formula che era sì giusta, ma al momento sbagliato), prima dell’avvento dei Guelfi. Ma, di nuovo, è passato del tempo. Anche in questo caso proporre un pronostico informato sarebbe equiparabile a truffa.

Roma ha un roster più profondo e un bacino più ampio da cui pescare e forse questo, unito al fatto di avere due americani puri in attacco potrebbe far pendere la bilancia dalla parte dei Ducks.



Pronostici fatti, ma lasciano il tempo che trovano. La cosa più importante è poter tornare a scriverne e a goderne, anche solo in streaming, per ora. 

E’ un inizio, ma ce lo siamo guadagnati, in qualche modo ce lo meritiamo, è stata dura e lunga, molti ci hanno lasciato, ma si inizia a vedere la luce e abbiamo il dovere di seguirla, anche per loro.


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