LA PASKEDINA 2022 #14: CANTIERI, ILLUSIONI, SPERANZE E DOPPIE MORALI

by Simone Paschetto
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Carissime lettrici e, en passant, carissimi lettori, bentornati alla rubrica che ti lascia sul più bello.

Penultimo appuntamento stagionale con la Paskedina, come da tradizione infatti, la finale me la vorrei godere senza ansie da prestazione (pensate come mi sono ridotto, ho bisogno di scendere in campo ASAP, anche solo in borghese) e quindi, non la pronostico.

Partiamo dai dati di fatto incontrovertibili.
Scorsa settimana en plein e 100% di pronostici favorevoli. Va be’, fin troppo facile direte voi, ed è vero, ma il calendario mica l’ho fatto io. La partita in questione, il recupero, ha avuto il risultato atteso e, per Verona, è stato onesto e a prova di rimpianti, anche con il QB titolare sarebbe andata come è andata.

Il totale per la regular season è di 27 su 36, il 75% spaccato. Risultato, minimo, per ora acquisito, vediamo di mantenere la media con i Play-off e anzi, possibilmente di migliorarlo.
Alla fine il record storico totale credo sia in linea, tra il 75 e l’80% dei risultati corretti, non male, fosse il record da Head Coach, si direbbe un HC vincente.

Con la stagione calda arrivano anche i primi verdetti e con questi si tirano le prime somme e si inizia a pensare al dopo, un dopo che per la maggior parte delle squadre è già iniziato. 
Chi ha concluso la stagione, ritroverà il campo non prima di nove mesi, un tempo lungo, sufficiente per qualcuno a diventare lunghissimo, oscuro, quasi eterno.
Una prima evidenza è tutta italiana e riguarda il Cif9, il campionato più affollato e quello da cui si misura lo stato di salute del football, e diciamo che non sembra proprio in piena forma.
Sicuramente il calendario e la formula del Cif sono stati pensati in un momento di difficoltà e incertezza, ma il prossimo anno dovrà necessariamente cambiare.
Anche perché, mentre noi qui contavamo le partite annullate in terza divisione, ai play-off per altro e per di più di una “stagione” di quattro partite, nel mondo è iniziata la European League of Football.
Ed è iniziata in grande stile.
Era troppo germanocentrica? Benvenuti austriaci e turchi, svizzeri, ungheresi e italiani seguiranno. Le divise erano più che brutte? Migliorate di molto. Il pubblico non era numerosissimo? Stadi pieni e numeri ampiamente superiori alla scorsa stagione.
Unica pecca della giornata, un paio di streaming riusciti male, da Colonia si vedeva come dal terzo verde di San Siro, a Stoccarda invece è andato in onda una sorta “montaggio analogggico” degno della Corazzata Kotionkin, in effetti c’era da uscirne sconvolti.
Le pecche di Eleven su ELF rivalutano gli streaming di IFL, ma non è una cosa buona.
L’impressione generale è che ELF stia dando una discreta accelerata, mettendo parecchia distanza tra “noi e loro”, si capisce che i Seamen non vedano l’ora di partecipare.

E’ vero che ELF è un prodotto privato e professionale e come tale gode di ampia autonomia decisionale (nessuna lamentela ammissibile sulle trasferte lunghe) e di efficacia, ti impongono uno standard “prendere o lasciare”, ma è pur vero che, spesso, non inventano nulla, semplicemente fanno le cose come vanno fatte e questo spiega il successo tra i tifosi. 
Ne abbiamo le tasche piene di vorrei ma non posso, di prodotti raffazzonati, di volontà indefessa e di impossibilità manifesta, il football istituzionale è lento e macchinoso, ELF risponde in fretta alle nostre esigenze di tifosi.
C’è però una cosa che non comprendo e che mi fa venire il mal di testa.
Va bene, ELF è ricca e ha la TV, va bene, sono tutti pagati, ma guarda un po’, loro hanno i campi segnati a dovere e le uniformi tutte uguali. Avere i calzini e i caschi tutti uguali non è un lusso, è uno standard minimo. Ma quello che il tifoso ELF apprezza e pretende, lo stesso tifoso quando veste i panni di dirigente o coach, invidia e disprezza.
Il bello è che tante cose si potrebbero fare anche senza soldi e senza TV a pagamento, ma al footballista italiano medio piace tanto arrovellarsi sul come livellare verso il basso tutto e tutti, nella speranza che questo lo porti a un livello superiore.
Una mentalità da suddito, che pretende ciò che non può avere e ammira negli altri ciò che lui potrebbe fare, ma decide di no.

Con questa dissociazione mentale il futuro è incerto. I Seamen lasceranno un vuoto, il timore è che gli altri non vogliano affrettarsi a colmarlo, ma siano pronti a stringersi intorno a quel vuoto e a fargli da guardia.

Torniamo a noi, al nostro orizzonte, alle nostre occasioni perdute, schiacciate Play, una ragione c’è, ci deve essere, ma non saprei spiegarla a con parole semplici.

Pronostici:

DOLPHINS-VIPERS


Partita verissima quella in programma al Mandela di Ancona, giorno e ora giusti per godersi del buon football. Sul match pesa una grande incognita, quella dei Vipers. Come i Modenesi arrivino psicologicamente e tatticamente alla partita, è un mistero.
Ultima vittoria datata 30 Aprile e da allora, ben quattro sconfitte, tra cui i Dolphins. Modena ha raggiunto il suo obiettivo di inizio stagione, ma lo ha fatto in modo molto diverso dal previsto, ed anzi, a un certo punto della stagione, l’obiettivo avrebbe potuto essere anche più ambizioso, poi non si sa bene cosa sia successo. Sta di fatto che i Vipers visti nel mese di Maggio, non costituiscono per i Dolphins un ostacolo particolarmente probante. Ma sono convinto che Modena giocherà all’ultimo respiro. La differenza però la dovrebbero fare la continuità, la coerenza e lo spirito del campionato. Lo spirito del campionato dice chiaramente che i Vipers hanno dato, mentre il destino dei Dolphins è ancora da scrivere.
Auguro a Modena, al suo giovane e promettente Coach un grandissimo futuro, ma il presente, quello per me è dei Dolphins.

GUELFI-WARRIORS


Torna il derby della variante di valico, in orario da denuncia. Sulla tratta Toscana i lavori sembrano conclusi e tutto sembra essere in ordine, sulla tratta emiliana, corsia singola e tanti Men at Work. E questa è già una news, di solito vedi il cantiere, ma degli operai, nessuna traccia. 

Quel che è stato è stato, ora la storia ricomincia da capo.

Quella dei Warriors ci racconta di un QB scomparso a metà campionato. Guai a dire che è stato cacciato, i dirigenti bolognesi si risentono e ti danno del disinformato. Peccato che se provi a informarti, scopri che gli stessi Warriors hanno assolutamente fatto finta di nulla sull’argomento, guardandosi bene dal condividerne, non dico i dettagli, ma anche solo i contorni. Hai voglia a cercare di informarti così, almeno per decenza, fate meno i guappi di cartone con chi ne parla.

Al posto del QB anonimo che prima c’era e poi boh, l’ottimo Seymour che però è uno e non due e comunque gioca RB. Tutto l’entusiasmo del mondo non basterà ai Warriors, ne conservino per il prossimo anno, piuttosto. E’ infatti difficile immaginare che Art Briles, una sorta di Dynamo del coaching, che di trucchi ne inventa ad ogni partita, si lasci sorprendere dalla Wildcat felsinea.
P
ronostico chiuso a chiave: Guelfi.



Per questa settimana è molto, ma non tutto, alla prossima.

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