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Benvenuti a Ten Points Lead, l’unica rubrica che mette tutti d’accordo.
- Come spesso accade, i pronostici troppo anticipati risultano errati; mai però avrei pensato di sbagliarmi di così tanto. Non solo Dalmasso, tutta la gestione Giaguari è stata perfetta. Dalla linea d’attacco che ha spento Nonno Nicola e quasi tutto il resto della linea, alla gestione offensiva a quella mentale, mai calata nonostante ci fosse più di un momento per dare un calcione al secchio del latte. Sia dunque lode.
- E così, nell’oscurità della notte, il senso di colpa si insinua come un’ombra silenziosa, avvolgendo l’anima con i suoi tentacoli invisibili. Ci costringe a rivivere ogni singolo errore, ogni scelta sbagliata, come se fossero incisi a fuoco nella nostra memoria. E mentre il peso del passato si fa sempre più opprimente, ci sentiamo intrappolati in un labirinto di rimpianti senza via d’uscita.
Ma in mezzo a questa tormenta emotiva, c’è una luce che brilla debolmente nell’oscurità: la consapevolezza che anche il senso di colpa può essere trasformato, che possiamo imparare a perdonare noi stessi e a lasciar andare il peso del nostro passato.
Solo allora potremo finalmente trovare la pace interiore che tanto bramiamo, liberandoci dalle catene invisibili che ci tengono legati al nostro dolore.
2bis) Così mi sono sentito Domenica, a fine partita. - Dalmasso, dicevamo. Quanto sia contato l’anno dietro Luke, quanto siano contati due anni di esperienza in più, ma il giocatore visto Domenica con la sicumera di un veterano è qualcosa di inaspettato e, allo stesso tempo, bellissimo.
Sfruttando il lauto gigioneggiare degli americani gialloneri e un gameplan offensivo oggettivamente perfetto, il ragazzo è riuscito ad alternare lanci corti e profondi mostrando continuamente una enorme sicurezza.
Anche quando ha servito il match point nelle mani di Agent Zero Fajeti, non ha perso la calma e, meritatamente, ha condotto alla vittoria. - Intendo dirvi che Dalmasso è grande e Ciattaglia è vita.
4bis) Il 90 Giaguari è Big Foot. Qualche pusillanime ha detto “questo viene dalla giovanile, è un prodotto del vivaio”. Sì, della CIA… - Detto ciò, non si vedeva un errore arbitrale simile tra una squadra torinese ed una di Milano dal goal di Muntari.
- I rinoceronti, lato loro, hanno giocato una partita incomprensibile. Da una parte un attacco spumeggiante (Pulsinelli su tutti, bravo da sempre ed elogiato troppo poco) ma che ha fallito più match point di Sinner pre-2023, dall’altra una difesa sul quale tutti si aspettavano di più. Continuamente cucinati sulle tracce corte all’inizio (tunnel, screen e drag con ricevitori sempre liberi e che guadagnavano 30yard after catch), non sono mai riusciti a mettere una pezza sugli americani anche in doppia copertura.
6bis) Fossi stato una sinapsi di coach Nobile sull’incredibile stronzata di Escobar nel punt su 4 e mezzo campo, forse avrei preso un “deshtro” anche io. - Un abbraccio ai bolognesi: solo questo. Ricordatevi: non può piovere per sempre.
- E’ stato talmente bello nel secondo tempo da farci dimenticare che per tutto il primo quarto ci siamo guardati la scritta di DAZN, sperando che almeno ci facesse il gioco degli angoli dei DVD.
Manco quello.
Per fortuna costa poco. - Questo weekend tocca a quasi tutte le altre. Interessante la trasferta romana dei Rhinos obbligati a vincere, curiosa la prima degli Skorpions, intrigante Frogs – Dolphins, per vedere lo status di entrambi.
9bis) Riposano Panthers e Giaguari.
9tris) mi ripeto, questo rischia di essere uno dei campionati più belli degli ultimi anni, finalmente! - Non ho mai avuto la presunzione che questa rubrica, che è un divertimento mio e di quei quattro stronzi che la leggono e che l’apprezzano, abbia un impatto sulle persone.
Non conto niente se non nel mio piccolo, non prendetevela troppo.
10bis) ogni riferimento a legionari e ferraresi è puramente casuale.
Alla prossima settimana!