Locker Room: Michele Degrassi

by Piero Cabianca
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Michele Degrassi, triestino, una lunga esperienza prima come giocatore e poi come allenatore sia di football tackle che flag football.
La scorsa stagione ha ricoperto il ruolo di OC degli Skorpions Varese in IFL per passare in questa stagione a ricoprire lo stesso ruolo in IFL2 nei Vipers Modena, che in questa stagione sono formati dall’unione di Vipers e Hogs Reggio Emilia.
Lo incontriamo circa a metà di questa nuova avventura.

Dopo l’esperienza di Varese quest’anno ti rivediamo a Modena/Reggio, sempre nelle vesti di Offensive coordinator? Com’è la squadra? Come mai là?
Il team è il frutto della collaborazione di due franchige storiche come Vipers e Hogs, entrambe reduci da una stagione non esaltante: i Vipers dopo l’esperimento di Stainless steel con i Warriors e gli Hogs dopo una stagione 1-7 in IFL2. Entrambe le dirigenze avevano la necessità di ripartire e quindi il progetto di rilancio mi è sembrato una sfida affascinante da affrontare. Poi sicuramente ha avuto un peso la possibilità di lavorare con Mauro Solmi e Giorgio Longhi, già colleghi in nazionale.

Degrassi parla con i suoi giocatori

Cosa ti porti dall’anno scorso?
Varese è stata una bellissima esperienza, sia umana che sportiva e lavorare con Nick, full time mi ha permesso di entrare molto nei ritmi e nei concept di programmi di football estremamente ricchi e articolati: nel limite del possibile cerco di arricchire anche l’esperienza emiliana di questi ingredienti.

L’inizio (3-1) mi sembra più che incoraggiante, soddisfatto?
Abbastanza. Siamo stati inseriti nel girone con le Aquile Ferrara che non nascondono l’ambizione di vittoria finale come dimostra anche l’ampiezza del loro roster e l’entità delle loro acquisizioni. La sconfitta con loro era nelle cose ma la vittoria con i Chiefs e soprattutto l’ultima con i Trappers, sinora imbattuti, ci soddisfano parecchio. A Roma, pur vincendo, abbiamo sofferto più del previsto a dimostrazione del fatto che il lavoro è ben lontano dall’essere finito.

Che peso hanno giovani e rookies nel vostro roster?
Forte presenza di giovani. A partire dal ns Qb (Emanuele Daino ndr) classe 2005 abbiamo diversi ragazzi che occupano posizioni chiave sia in attacco, sia in difesa. Il progetto mira infatti innanzitutto a ricostruire una base solida di giovani. Entrambe le dirigenze per altro si muovono parecchio nei settori giovanili.

Il giovanissimo QB dei Vipers/Hogs – Ph. M. Terracina

Quindi che obiettivi vi date per la stagione?
All’inizio di stagione l’obiettivo era quello di un record vincente ma a questo punto, pur rimanendo umili e concentrati, pensiamo di poter lottare per i playoff.

E invece i tuoi obiettivi personali per oggi e per il futuro?
Già l’oggi è molto fitto. Della stagione in IFL2 ho detto ma contemporaneamente sto implementando il dipartimento scouting dei Seamen per la ELF che si sta rivelando un lavoro estremamente interessante ma anche altrettanto impegnativo. Poi c’è la nazionale under 19 e quest’anno, a causa del riallineamento ci troveremo a confrontarci con nazioni da gruppo A (Francia e Finlandia). Come detto un presente così intenso da non lasciare ancora troppo spazio a pensieri futuri.

Michele Degrassi a fine partita

In un osservatorio ampio come il tuo, quali considerazioni ti senti di fare invece sul livello tecnico del football italiano, soprattutto sui giovani?
Seguo diversi campionati europei ma soprattutto vedo i giovani europei grazie al mio ruolo nella nazionale under 19. Quello che posso dire è che nelle skill position siamo a un buon livello, assolutamente non inferiore agli altri. Soffriamo invece la taglia delle linee soprattutto nei confronti di quei paesi che non avendo la “concorrenza” del rugby, come Austria e Germania, riescono a reclutare più facilmente.

Che ne pensi della ELF? Avrà successo?
Si tratta di una grandissima occasione per tutti i giocatori italiani e per il football in Europa. In questi mesi passati in casa Seamen ho toccato con mano il livello organizzativo, sportivo e atletico che regala ai ragazzi un’esperienza veramente intensiva e appagante. Spero che sempre più squadre in Italia vedano la ELF come un’occasione per dare ai propri talenti locali una grande prospettiva competitiva e magari vederli rientrare a casa, dopo un paio di stagioni, con un bagaglio di conoscenze impagabile.

Di questi giorni la notizia che Max Pircher ha avuto il suo terzo contratto nfl (anche se finora ha lavorato nelle practice squad): pensi che i giovani italiani possano guardare al football pro?
Ovviamente è un percorso molto duro ma rispetto ad anni addietro le cose sono cambiate. In nazionale ho avuto 5 ragazzi che hanno fatto la NFL Academy a Londra e oggi uno di loro gioca al college in D2. Sempre più ragazzi studiano e giocano in college di vario livello. Adesso in squadra ho un ragazzo che tra qualche mese sarà al junior college. Si sono moltiplicate le porte d’accesso e soprattutto si è esteso tantissimo l’interesse della NFL verso il mondo intero.

Degrassi

Per finire, in considerazione del fatto che sei stato sia giocatore sia allenatore della nazionale di flag, sia maschile sia femminile, cosa ne pensi del traguardo olimpico di Los Angeles 2028?
Una grandissima soddisfazione. Posso dire di essere stato un pioniere avendo fatto parte della prima nazionale maschile di flag di sempre e di aver costruito dal nulla assieme a qualche altro visionario la nazionale femminile. Oggi il movimento in Italia è cresciuto tantissimo e spero veramente che possa essere un grande momento per i colori azzurri.

Anche la NFL sembra fortemente votata al flag: quest’anno hanno addirittura disputato il Pro bowl con una partita di flag, che ne pensi?
Il Flag è un veicolo promozionale eccellente: bastano poche risorse, pochi ragazzi e poche strutture a hai inoltre la fortuna di poter coinvolgere tutto l’emisfero femminile. L’occasione dell’Olimpiade ha la grande opportunità di abbinare il momento formativo a quello promozionale e a quello sportivo vero e proprio.

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