1987, dietro le riserve

by Marc Taccone
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Questa storia parla di Kevin Altona Robinson, detto Tony, la riserva di una riserva che assurge a protagonista e determina la fine di un era.

Ma andiamo con ordine.
Nel 1987 i giocatori della NFL cominciano a stancarsi della presa totalizzante che i proprietari delle franchigie hanno sulle loro vite, e mediante il loro sindacato NFLPA indicono uno sciopero prima di week 3 le cui partite non furono disputate.
L’oggetto del contendere è quella che noi oggi chiamiamo “free agency” cioè la possibilità da parte di un giocatore di “possedere il proprio cartellino” alla fine del contratto in essere, l’antesiniano “parametro 0” calcistico.
In pratica Donnarumma, se può fare il giochetto che fa con Raiola, deve ringraziare quei giocatori di football americano che negli anni 80 si ribellarono ai padroni, venendo per altro sconfitti in poco più di tre settimane ma aprendo la possibilità e la necessità di modificare le regole vigenti al momento.

Gigio Donnarumma

Lo sciopero costrinse le squadre a trovare dei giocatori che potessero in qualche modo andare a sostituire i titolari e iniziarono a reclutare i personaggi più impensabili, perché in America, dopo la carriera universitaria, se non finisci in NFL devi considerare chiusa la tua carriera di giocatore di football americano. Così all’improvviso viene data l’opportunità di giocare al minimo salariale, che comunque sono bei soldoni a undrafted free agents, vecchie glorie che avevano smesso e bidoni dell’umido con le gambe, durati, in precedenza, una o massimo due stagioni.
Questa situazione vi ricorda qualcosa?
Beh, anche a me.

La locandina di “The Replacements”

E come in uno dei film più amati dagli appassionati di football americano (insieme a Bulldozer e Any Given Sunday) la squadra protagonista della stagione più assurda e bizzarra della storia, è quella della capitale, i Sentinels del film ricalcano quello che nel 1987 erano i Washington Redskins.
Il leggendario coach Gibbs inizió insieme al suo front office una frenetica ricerca di giocatori ormai sconosciuti da far giocare in week 4, visto che la squadra aveva interamente aderito allo sciopero, mentre, come in una convergenza da libro di Steven Erikson, gli avversari diretti per l’accesso ai Playoff ed acerrimi nemici Dallas Cowboys, operarono (mediante il GM Tex Schramm) una azione di terrore nei confronti dei giocatori minacciando di stralciare i contratti e lasciarli marcire, cosa che ne convinse una buona metà a “saltare i picchetti” e partecipare alle attività della squadra. L’incontro tra i Cowboys ed i Redskins era previsto per week 6 di stagione, ma prima i pellerossa dovevano affrontare i Saint Louis Cardinals e i New York Giants.
Per guidare in campo la squadra delle riserve fu scelto l’ex quarterback dell’Università di Louisville Ed Rubbert, che è stato di ispirazione per il personaggio di Keanu Reeves, ma che dopo il primo allenamento aveva deciso di rinunciare per non affossare lo sciopero dei giocatori. Ecco che quindi il GM dei Redskins si trova a dover trovare un quarterback in un paio di giorni ed un assistente gli porge una cassetta con le immagini di un quarterback di colore dell’Università del Tennessee che fa faville.
“Me lo ricordo questo qui, che fine ha fatto?” Chiede Beathard allo scout, che gli risponde “non ci crederai, è in galera a Knoxville in attesa di giudizio”.
“Vallo a prendere”.
E così comincia la battaglia legale per consentire a Tony Robinson di ottenere un permesso di lavoro per giocare nei Washington Redskins a partire da week 4. Lo si otterrà solo a fronte della promessa dello stesso Tony di costituirsi una volta finito il suo impegno in NFL.
Ma come ci era finito un candidato all’Heisman Trophy in una prigione federale?
I Volunteers di Tennessee University sono stati per anni una delle migliori squadre di college, avversari della vecchia Missy in tempi più recenti e citati in “The Blind Side” per il fatto di avere il dipartimento di medicina legale proprio sotto al campo da football americano, il Neyland Stadium dove hanno vinto 445 partite, il massimo del football universitario per uno stadio casalingo. Inoltre, con 102.455 posti, è il quarto stadio più grande della nazione.
Dal 1982 al 1985 Robinson giocó a Tennessee spendendo i primi due anni in panchina ma prendendosi poi la squadra sulle spalle portandola ad una disputa del Sun Bowl ed arrivando alla candidatura all’Heisman, e alla copertina di Sports Illustrated, poco prima di infortunarsi gravemente al ginocchio e poi farsi beccare dalla polizia insieme ad uno spacciatore di cocaina nell’atto di vendere la merce.

Tony Robinson seppellisce Auburn

Durante i giorni concitati dello sciopero, e della richiesta di permesso di lavoro per il nostro Tony, lo Shane Falco nella real life, Ed Rubbert, viene convinto da uno dei suoi fratelli a non rinunciare all’occasione e così si convince a tornare sui suoi passi e a mettersi a disposizione di coach Gibbs così diviene ufficialmente il titolare per week 4 con Tony Robinson a fare da “riserva della riserva”
I Redskins trovano una alchimia funzionante, in particolare Rubbert e Anthony Allen, ricevitore proveniente da una lega minore, che insieme segnano tre touchdown con un totale di 255 yards ricevute dal singolo giocatore che a tutt’oggi è il record di franchigia.

Contro i Cardinals

Dopo aver battuto S. Louis 28-21 e i Giants 38-12 arriva il momento di affrontare Dallas, che con la politica del già citato Schramm ha già visto rientrare la maggioranza dei giocatori titolari, escluso Tony Dorsett, fino a quella settimana, che col suo rientro nei ranghi fa sostanzialmente saltare il banco degli scioperanti. Quello che succede a Washington ha dell’assurdo, i giocatori titolari tentennano prima di annunciare che saranno a disposizione dell’allenatore, ma quando lo fanno è già scaduta la deadline imposta dal commissioner, quel Pete Rozelle assunto anni prima all’inizio della carriera dallo stesso Schramm quando era ai Rams. Ecco che si profila il copione Hollywoodiano, con i grandi Dallas Cowboys guidati dal decano degli allenatori Tom Landry e a ranghi completi, che affrontano la raffazzonata compagine formata esclusivamente da rimpiazzi dei Washington Redskins, in palio la vittoria della division e la partecipazione ai playoff.

Schramm – Landry – Brandt, gli architetti dell’America’s Team

Il 19 ottobre 1987 al Texas Stadium va in prima serata l’equivalente di Juve – Primavera Juve di Villar Perosa ad agosto, un massacro annunciato, eppure, per un motivo imponderabile, l’attacco dei texani non funziona, le tre settimane di stop, l’alchimia di squadra, le motivazioni un po’ allentate dal fallimento dello sciopero, tutto contribuisce. Dall’altro lato una squadra senza futuro con l’esigenza di meritarsi la conferma nel roster la settimana successiva al rientro dei titolari.
Tony Robinson no, lui aspetta la fine della partita sapendo che al fischio finale andrà a pagare il debito con la società nella prigione di Knoxville.
A inizio partita Dorsett, fenomenale runningback texano, perde il pallone che viene recuperata dalla difesa della capitale, l’attacco invece, con un gioco fatto di corse e lanci corti, riesce a portarsi ad una yard dal touchdown senza riuscire ad entrare in end zone, accontentandosi quindi di un field gol che sblocca il punteggio sul 3-0.
L’attacco di Dallas non riesce per tutto il primo quarto ad entrare nella metà campo avversaria, la difesa invece colpisce un paio di volte Rubbert che esce infortunato dalla partita lasciando il palco a Tony Robinson.
Le difese dominano e il primo tempo si chiude 3-0, nel secondo tempo Tony mantiene una grande lucidità, avanza per il campo soprattutto grazie al tight end McEwan fino ad una reverse da 16 yards di Wilson che segna e porta il punteggio sul 10-0.
Nel drive successivo i Cowboys accorciano 10-7 ma è l’ultimo sussulto, in un quarto e mezzo non riescono più ad arrivare nella endzone avversaria, e, nonostante due intercetti, Tony Robinson porta a termine l’impresa e vince la partita.
Le riserve regalano ai Redskins 3 vittorie e li mettono nella posizione di vincere la division.
Arriveranno in fondo e costringeranno John Elway e i suoi Broncos alla seconda sconfitta consecutiva ad un Super Bowl.
Nonostante il decisivo contributo alla vittoria del campionato, le riserve, con l’eccezione dei giocatori confermati come Allen e McEwen, non ricevettero l’anello dei campioni fino al 2018 quando l’opinione pubblica suggerì alla dirigenza della squadra della capitale di mettere riparo a questa ingiustizia, e come conseguenza diretta della partita vinta da Robinson a fine stagione Tex Schramm si dimise e Tom Landry venne licenziato dalla dirigenza Cowboys, entrambi dopo 29 anni di onorato servizio.

Oggi Tony Robinson ha pagato il suo debito, 4 anni nella prigione federale del Tennessee, ed ha aperto una azienda di pitturazioni edili, c’è ancora qualcuno che lo chiama “crumiro” ma lui ogni volta risponde “hei, stavo in galera, tu che avresti fatto?”.

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