II Divisione – Week 6

by Piero Cabianca
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Dunque nell’ultimo WE giocato, come volevasi dimostrare, le partite sono andate tutte come da pronostico, compresa quella di Verona dove il trand in crescita dei Daemons ha portato i risultati attesi, anche se solo all’over time.
Perciò non ci sono state grandi meraviglie.
Le Aquile prendono il largo e si portano sul 3-0, i Giaguari si riprendono e sono sul 3-1
I Trappers navigano a gonfie vele 3-0 a pari merito.
Roosters che rimangono in 3° posizione complice il fatto che non abbiano giocato, vedremo la prossima a Roma  contro i Grizzlies se sfrutteranno la possibilità di portare a casa il risultato positivo.
I Lions, si impongono bene, con un bel gioco sia in attacco che in difesa; bravi giocatori, belle giocate, ma sempre a fatica (a 2 minuti dalla fine il pareggio pareva ormai sfornato, poi han ribaltato la pagnotta,  ma non era scontato).

Aquile in attacco

Qual è la reale situazione?
La situazione ci dice che abbiamo sicuramente le due compagini attese che stanno portando avanti il loro campionato con un buon punteggio (leggi la ripresa dei giaguari) poi abbiamo alcune altre squadre che reggono il gioco tra i quali i Pirates, le Aquile finalmente e fieramente imbattute e, la vera sorpresa, almeno per me, del campionato Cecina, imbattuta, che continua con risultati importanti nonostante non fosse scontato all’inizio vista la composizione della squadra fatta da diverse realtà.
Certo ormai i movimenti di giocatori tra squadre sono un dato assodato anche nelle piccole realtà ma per creare amalgama bisogna essere bravi. Hanno gioco e, per ora, si stanno dimostrando spettacolari e vincenti.
Poi rimangono sotto le squadre che non stanno ingranando, tra i quali Roma, Reggio Emilia, Torino ed anche i Roosters Romagna nonostante delle importanti individualità, specie in attacco, che ormai sembrano destinati a rimanere nella parte bassa della classifica anche se la prossima settimana contro i Grizzlies hanno la possibilità di raggranellare ancora qualche punto.
In verità il gioco non è sempre bellissimo.
Ma qualche partita gradevole la si vede… o la si vedrebbe!

I Giaguari contro i Dockers – Ph: M. Audoglio

Neanche a farlo apposta proprio la scorsa settimana che mi ero complimentato con gli streamer dai vari campi ci siamo ritrovati ad avere solo due partite visibili on-line in D2.
Io stesso dovevo partecipare ad un commento in diretta ma purtroppo il mio anfitrione, facendo quello di mestiere, non ha potuto organizzare la diretta.
Grazie alla collaborazione ormai consolidata di Eleven con la prima divisione, per quello che riguarda le squadre più strutturate, ormai c’è un’organizzazione professionale che le segue e che trasmette gli streaming a pagamento visibili poi anche in chiaro a qualche ora dalla diretta.
Invece per quel che riguarda la Seconda e la Terza Divisione non c’è uno standard e le squadre si organizzano un po’ come riescono a volte improvvisando, altre volte dando un buon servizio
La Federazione ovviamente non obbliga ad avere questo servizio fisso nè obbliga a standard di ripresa o di commento, e già trovare qualcuno che ci si dedichi, purché abbia un minimo di competenza, in Italia e nel football americano italiano, non è ancora facile.
Peccato, perché il poter condividere con gli appassionati la visione delle partite è fondamentale.
Bisogna sempre ringraziare chi regala tempo ed energie per riuscire a garantire la presenza della propria squadra online, anche se troppo spesso per alcuni rimane ancora il blocco della paura di essere visti e perciò studiati dalle altre squadre, perdendo così il vantaggio di avere schemi segreti.
Io invece ritengo che la condivisione delle nozioni, oltre a fare pubblicità alle singole squadre, oltre a tutto il nostro movimento, permette a tutti di crescere e di migliorare le performance generali.
Ricordiamoci che in America la NFL Film è considerato il broadcast più importante della nazione, nata nel 1965, permetteva alle squadre di avere i filmati delle proprie avversarie, già negli anni 80 con quattro settimane di anticipo ogni WE.


Oggi come oggi, esiste, disponibile per tutti, il Game pass della NFL che, oltre a trasmettere con abbonamento tutte le partite dei professionisti a poche ore dalla conclusione delle dirette mette a disposizione dei propri clienti diverse versioni di ogni partita: esiste la versione highlights che è di una ventina di minuti, c’è la comoda partita condensata in 40 minuti scevra di tutte le interruzioni (ottima) e c’è la Coach View, che permette di vedere senza audio tutte le azioni di una partita da due angolazioni diverse: laterale e dall’alto, per poter così capire e studiare gli schemi anche per chi fosse neofita.
Questo servizio, tanto quanto la diffusione video del movimento, i professionisti americani lo hanno sposato molto tempo fa rendendosi conto che il diffondere la presenza del proprio sport nei media rappresentava il grimaldello fondamentale per poter diventare uno sport di punta attrarre sponsor e diventare un fenomeno di Massa questa ovviamente è stato copiato da molti Sport in altre parti del mondo e i boomers ricorderanno come tra le cause della diffusione smodata del football americano in Italia negli anni 80 ci sia stata le prime trasmissioni in chiaro su Canale 5 la domenica mattina, in tutta Italia.

Comunque, in attesa della ripresa delle ostilità, la pausa di Pasqua del campionato, ci permette di fare delle considerazioni sulla situazione del football Italiano, dalla prospettiva dei campionati che si stanno giocando. In prima divisione alcune squadre non sembrano ancora mature per i livelli delle altre, che si giocheranno la trasferta negli USA,  mentre in Divisione 2 il livello non appassiona molto gli esperti.
Anche se molti si lamentano di questa situazione con squadre non considerate a all’altezza in entrambi i campionati,  va considerato che in Italia le DINASTIE l’hanno fatta da padrone per decenni: Rhinos, Frogs, Lions, Panthers, Seamen… sempre gli stessi per 40 anni.
Oggi almeno ci sono nomi nuovi, e anche qualche resurrezione!
Perciò teniamo conto che c’è un po’ di rinnovo sia in prima che in seconda, nomi storici a parte.
Questo per quel che riguarda il “mercato interno”.

Guardando invece hai risultati internazionali sicuramente bisogna nominare la vittoria agli europei del 2021, dopo 34 anni, della nazionale maggiore.
La vittoria è stata entusiasmante, nata dal lavoro e da un percorso particolare, con vittorie storiche. Prima increduli, molti hanno commentato “unica nel suo genere” e perciò irripetibile.
La fine di un’era, il colpo di coda di una generazione.
Infatti la crisi di numeri di questi anni post covid, ed il livello, come si diceva, del gioco, lascia presupporre che sia proprio così.
Anche il rimpolparsi dei campionati a 7 e 5 al di fuori della Federazione, così come nei primi anni 2000, è sintomo di problemi finanziari, di risorse umane  e di gioco.
Ecco che il quadro sembra completo se si pensa anche al grande successo del Flag.
Eppure…
Eppure nel weekend pasquale, abbiamo visto in campo due nazionali juniores degne di nota.
Partiamo da quella sperimentale U21.
Nata per poter traghettare i giocatori dell’under 19 alla senior, in un percorso di crescita ed apprendimento, sempre legato all’annosa questione dell’età: High School, College, Pro
In quattro e quattr’otto è stata convocata e velocemente messa in campo questa nazionale contro una selezione di prospetti americani in tour in europa. I 53 punti subiti sembrano tanti, ma non sono 100, e quelli segnati 13, non sono molti, ma non sono zero.
Questo vuol dire che i ragazzi under 21 ci sono e giocano.

La Nazionale Sperimentale U21 – Ph.: G. Busi


Contestualmente  l’U19 si è scontrata con la Gran Bretagna, vincendo nettamente 34 a, quarta volta si, zero.
Sebbene la formazione inglese non abbia certo brillato, è pur sempre una nazionale che poco tempo fa c’ha fatto sudare ed oggi invece ci da la chance per entrare tra le migliori 4 in Europa , essendo ora nelle 8, che comunque non è  disonorevole.
Vista giocare, questa nazionale potrebbe tranquillamente stare tra le forti della seconda divisione, con un bel gioco di passaggi e uno fortissimo di corse, interpretato alla perfezione da Matteo Bellesi.

L’U19 contro la Gran Bretagna


Ecco che dalla paura della fine del movimento, nasce invece la speranza che questi giovani risollevino le sorti del football americano italico, in attesa che le condizioni societarie migliorino un po’ per tutti e si riesca a mettere ordine e far crescere tutto il sistema, magari grazie a iniziative anche federali, non solo con l’obbligatorietà per le squadre di allestire giovanili, o gli accordi col network per le partite, o il portare in America la finale del Camionato, ma proprio con iniziative che mandino nei campi da gioco in tutto lo stivale (cosa mai vista), reclutatori, scout ed allenatori a far vedere la propria presenza e dare un po’ di soddisfazione e credito anche a quei ragazzi che non vedono mai le luci della ribalta, e che col loro impegno costante con la propria squadra sono la parte fondamentale e linfa dello sport.

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