CEFL e ELF, fine settimana importante per il football europeo

by Simone Paschetto
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Quello appena trascorso è stato un altro fine settimana importante per il football europeo, diviso tra la finale di CEFL e la seconda giornata di ELF, molto utile a proseguire i paragoni tra i due tipi di football che si contendono la scena continentale, quello (semi?) Pro e commerciale e quello “dilettantistico” e “istituzionale”.

La finale di CEFL, Central European Football League, ha riportato l’orologio del football indietro di qualche anno. Unica sopravvissuta tra le competizioni internazionali per club, la CEFL ha rappresentato un po’ quello che in passato era l’Euro Bowl, LA competizione internazionale per eccellenza del football continentale.

Il risultato della finale

Partita semplicemente meravigliosa, il solito contesto d’eccellenza del Neu Tivoli Stadion di Innsbruck, un buon pubblico adeguatamente distanziato, due squadre eccezionali.

Gli Unicorns festeggiano la vittoria

Hanno vinto gli Schwabisch Hall Unicorns del portabandiera Alessandro Vergani, pilastro e capitano del Blue Team e di Checco Fanti. Vittoria a dieci secondi dalla fine sui Raiders dell’altro italiano in campo, Alex Ferrari, poco utilizzato.

Una grafica sui nostri connazionali

A questo LINK il video integrale della partita.

La seconda giornata di ELF ha visto l’esordio degli stadi di Stoccarda e Colonia, pubblico discreto in entrambi i casi, meglio a Colonia, circa 2500 spettatori, da sempre una delle capitali del football tedesco, ma non male Stoccarda, città che ha il record negativo di spettatori per un German Bowl (8.000 persone nel 2007, uno dei peggiori risultati in assoluto per le finali del campionato tedesco), ma è una stima ad occhio, mancando al momento una comunicazione ufficiale, mentre Wroclav annuncia 2600 spettatori, in calo rispetto all’esordio (e numeri che a giudicare dalle immagini sembrano un po’ gonfiati).

I risultati della seconda giornata di ELF

In generale vediamo degli impianti molto belli, a misura di football europeo, ma nulla che non si sia visto prima in Germania o nella stessa Polonia.
E’ una ELF a trazione offensiva, con le difese chiamate a cercare di limitare i danni, con risultati a volte discutibili, sui quali, probabilmente, incide molto il mix di import di altissimo livello e giocatori europei spesso provenienti dalle seconde linee dei propri paesi.
Ma a tenere banco in ELF questa settimana non è stato il pubblico o il livello del gioco, ma il caso del QB di Stoccarda, Jacob Wright, accusato di aver apostrofato un avversario con un insulto a sfondo razziale e che per questo in un primo momento è stato espulso per poi essere riammesso in campo durante la partita.

Jacob Wright il QB dei Surge

La cosa non è passata inosservata e già a partire dalla domenica pomeriggio nei gruppi e nelle pagine social che parlano di ELF sono iniziate le proteste e richieste di chiarimento da parte dei tifosi.
La reazione non si è fatta attendere, non solo parole, ma, soprattutto, fatti.
Prima il commissioner della Lega, Patrick Esume e poi la Lega stessa e hanno emesso comunicati molto duri contro il razzismo e infine il team interessato, gli Stuttgart Surge, ieri pomeriggio a nemmeno 24h dall’accaduto, ha emesso un comunicato stampa in cui affermando che: “Bei Stuttgart Surge ist kein Platz fur irgendeinne Form von Rassismus”, ovvero “Negli Stuttgart Surge non c’è posto per alcuna forma di Razzismo”, dichiarava concluso il rapporto con il proprio QB.
Meno di 24h.
Se questa era una prova per la ELF, sembra essere stata superata con decisione.
Si noti come le proteste siano arrivate dai tifosi e ai tifosi ELF abbia dato immediatamente ascolto.
Del resto, ELF nasce per i tifosi, di quelli vive e il cliente ha sempre ragione.
In Germania su certi temi non si scherza ed è interessante confrontare l’attitudine della nuova Lega, attenta, molto attenta, alla propria immagine e agli umori dei tifosi e quella del football italiano, dove i panni sporchi si preferisce lavarli in famiglia, senza troppo rumore.
In un ipotetico futuro di successo per il football italiano, questo argomento potrebbe rivelarsi spinoso.

Il comunicato del Commissioner della lega

Viene spontaneo paragonare le due competizioni, ELF è meglio organizzata, ma il livello è inferiore a quello delle due finaliste di CEFL.
Anche il contesto, stadi e pubblico, non è tanto diverso. A mio giudizio questo significa che tutto sommato, il football fatto da Europei per Europei può arrivare a un ottimo standard quando lavora bene, ma forse, dico forse, cercare di rompere gli schemi e investire sul privato per raggiungere nuovi picchi, potrebbe rivelarsi molto difficile, se non illusorio.
E allora, se le gerarchie sono stabilite e ci troviamo con un limite al momento difficile da superare, ancora una volta rinnovo l’invito da queste righe a ragionare per il bene comune del football. Senza scorciatoie e senza formule magiche, ma con collaborazione, impegno e sforzo collettivo.

Un momento di Centuriones vs Dragons

Se il massimo cui possiamo ambire sono stadi belli ma piccoli, con un pubblico numeroso ma non oceanico, un livello decisamente buono, ma imparagonibile a quello d’oltre oceano e una risonanza mediatica notevole, ma pur sempre limitata, allora non ha senso dividere le energie e separare gli obiettivi.

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