Looker Room: Fabio Tortosa – FIDAF

by Simone Paschetto
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LA FIDAF E’ PRONTA A RICONOSCERE ELF, IL PROSSIMO ITALIAN BOWL SI GIOCHERA’ NEGLI STATI UNITI



Dai rapporti con ELF alla nuova IFL passando per Blue Team, CSI e football femminile, il 2022 di football visto dal Vice Presidente Federale.



L’inizio dei campionati di football italiano è ormai imminente, sta per iniziare il 2022 della Fidaf (le varie finali giocate a Gennaio sono parte dei campionati 2021) e abbiamo deciso di sentire Fabio Tortosa, vicepresidente vicario Fidaf, a quattro mesi dalla sua precedente intervista, l’indomani dello storico oro del Blue Team all’Europeo 2021.



Fabio Tortosa in Svezia alla finale dell’europeo ( Ph.: Manuela Pellegrini=

Di Fabio si è detto e scritto tanto, a proposito e a sproposito, bene e male, come accade spesso alle figure come la sua, mai banale, spesso controversa, ma sicuramente uno dei cardini del movimento football degli ultimi quindici anni, nella cattiva e nella, spesso, buona sorte.
Fresco di riconferma anche a livello continentale, è rappresentante italiano in Ifaf-Europa.



Ciao Fabio, ci eravamo lasciati a Novembre con il Congresso Ifaf alle porte, si doveva eleggere la nuova governance (è stato eletto Presidente il francese Pierre Trochet) e uno dei temi sul tavolo era quello della normalizzazione dei rapporti con ELF, ne avete parlato?



Fabio prende una boccata di sigaretta: “No”, pausa da consumato attore, “Per la Federazione Mondiale ELF non è un punto all’ordine del giorno, di fatto l’unica federazione veramente preoccupata al momento è la AFVD (la federazione tedesca), perché il suo prodotto di punta, la GFL, è quella che più patisce la concorrenza in termini di pubblico, giocatori e tecnici. Le altre federazioni, al momento, non sentono l’esigenza di gestire la cosa, la ELF è una lega privata, i nostri due mondi non si toccano e a livello complessivo non c’è molto che Ifaf possa fare. Diverso è però il ragionamento che possiamo fare come Fidaf”.

Direi che inizia ad essere anche opportuno, visto che giocatori italiani, parte del Blue Team, iniziano a giocarci

.

“Sarebbe stato preferibile che Ifaf si muovesse per prima, ma non lo ha fatto e allora lo faremo noi, il prossimo Aprile mi incontrerò con Patrick Esume (Commissioner di ELF), perché vogliamo trovare una quadra, la Fidaf non ha interesse a privare gli atleti italiani di un’opportunità di grande valore per loro.
 Un riconoscimento di ELF da parte di Fidaf permetterebbe ai giocatori italiani di giocarvi senza incorrere in squalifiche e ci darebbe la possibilità di sedere a un tavolo e trovare un accordo per preservare le nazionali, dal punto di vista del calendario e della disponibilità dei giocatori”.

Qualche tifoso sogna una franchigia ELF in Italia, io non la vedo sostenibile, secondo te c’è spazio?



“Io credo di si, a livello economico, bisogna immaginare un budget triplicato rispetto alla IFL” (NDR, Sali Fabio….), “la ELF cerca città che abbiano buoni collegamenti aerei e un impianto adatto per il Football, io credo che ci sia chi oggi può pensarci, certo se dovesse succedere, io vedrei bene un modello come quello austriaco, in cui, Vienna e Innsbruck partecipano anche alla AFL”.

Fabio all’Italian Bowl di luglio 2021 – (Ph.: Steano Scaccia)

Cambiando argomento, nell’intervista di 4 mesi fa parlammo anche di CONI e accorpamento con la FIR, in questi giorni sei stato al centro di una piccola e bizzarra polemica sul tema, parlando seriamente, a che punto siamo?

“Il CONI ha emesso una circolare su indicazione del Governo chiedendo a tutte le DSA e a tre FSN di discipline non olimpiche di unirsi a un’altra federazione già esistente e di intavolare i negoziati. Noi ligiamente, seguendo il principio di affinità, abbiamo bussato alla porta della FIR, che in sostanza ci ha detto  <>. La FIR è alle prese con i suoi progetti, le sue difficoltà economiche, non ha tempo, voglia e nemmeno troppo interesse a fare questo passo, men che meno senza una vera spinta da parte del CONI, in ogni caso abbiamo pronte delle alternative, come, ad esempio, quella di consorziarci con altre Federazioni nella nostra stessa condizione. Questo è possibile anche grazie all’immagine e alla capacità operative che abbiamo saputo costruirci e dimostrare negli anni”.

Si, avevamo già parlato di questa vostra “fama”, ma da cosa dipende?

“Da due fattori principalmente, dalla presenza di tecnici CONI di grande professionalità, come il Dr. Ciampà e da un gruppo di persone che negli anni si è fatto carico della gestione complessiva del movimento, con grande energia, senza risparmiarsi e spesso senza che questo fosse compreso appieno, ti racconto un aneddoto, una volta un dirigente di una squadra, vedendomi a tracciare il campo per una Italian Bowl rimase sorpreso e mi disse tra il sorpreso e il divertito che quello non avrebbe dovuto essere compito mio, ebbene quel dirigente non ha capito che il motore del nostro impegno è solo la passione vera per questo sport”.

Veniamo al 2022, cosa ti aspetti dai campionati che stanno per iniziare?
“Penso che saranno estremamente combattuti e competitivi, specie la Prima Divisione in cui, secondo me, per la prima volta da anni, le due partecipanti alla finale non sono già scritte”.

I numeri della Seconda Divisione però, sono drammaticamente in calo, come se ci fosse una spaccatura tra football a 9 e a 11, tu che hai il polso dei club, pensi che torneremo ai numeri pre-pandemia?



“Assolutamente si. Intanto sebbene di solo una squadra, ma siamo in crescita nel tackle senior rispetto all’anno scorso che, secondo me, era il più rischioso in tal senso. Se ci fossimo fermati anche lo scorso anno, oggi non avremmo 58 squadre ma 30. Ora che abbiamo consolidato la perdita penso che riprenderemo a crescere anche in questo settore, ci sono team di Cif9 che avrebbero potuto salire in seconda già quest’anno, ma per cautela, ultimi strascichi post-2020, hanno preferito aspettare.
 Però attenzione alle false percezioni, tutti i settori sono in crescita, dal Flag maschile e femminile, alle categorie junior e poi c’è il CSI. 
Gli enti di promozione sportiva offrono un servizio perfetto per quei team per i quali il CIF è ancora uno standard troppo alto e il CSI dà a queste squadre un’opportunità che in Fidaf non c’è, a un costo che Fidaf non potrebbe permettersi.”



Il football femminile però langue.

“Vedi, qualche giorno fa è uscita la notizia dei Mondiali Femminili di questa estate. Noi non ci saremo, e quella femminile è l’unica sezione del Blue Team, maschile, femminile, junior, senior, tackle o flag a non partecipare alle competizioni internazionali. Il problema principale è che il numero di tesserate praticamente corrisponde al roster per la nazionale. Il mancato sviluppo del movimento e del settore femminile ci fa porre delle domande, probabilmente lo standard Fidaf è ancora troppo alto, allora una soluzione potrebbe essere quella di affidarsi a un ente di promozione sportiva”.

Fabio e Francesco Cerra suo collega nel Consiglio Federale (Ph.: Manuela Pellegrini)

Hai parlato di nazionali, Il calendario delle qualificazioni europee Senior e ufficiale o no? E dell’U-19?



“Intanto la nazionale di Flag è attesa ai World Games di Birmingham in Alabama, abbiamo l’obiettivo di entrare in zona medaglia con gli uomini e vogliamo migliorare il piazzamento della femminile, ora ottava. L’europeo U19 Gruppo B si terrà quest’estate a Bologna, un quadrangolare insieme a Finlandia, Gran Bretagna e Spagna, mentre per la Senior, confermo Russia e Gran Bretagna come avversarie con trasferta a San Pietroburgo l’8 Ottobre (a questo punto direi che sia molto in dubbio NDR) e contro la Gran Bretagna il 15/10, al Vigorelli che diventerà Resident Venue del Blue Team, grazie al lavoro insieme a Marco Mutti”.

A proposito di stadi, c’è già la sede dell’Italian Bowl Weekend?



“Non in senso stretto, nel senso che quest’anno non avremo l’IB week-end, ma tre finali in tre date e città diverse, questo sia per ragioni di calendario sia perché lo stadio per cui stiamo trattando non permetterebbe di giocare tre partite in due giorni. 
Posso anticiparti che sarà così anche il prossimo anno, perché stiamo lavorando per Toledo 2023”.



Sarebbe a dire scusa?

“Nel 2023 l’Italian Bowl sarà a Toledo, negli USA. Abbiamo chiuso un accordo con la città dell’Ohio, grazie all’interessamento di un gruppo di imprenditori guidati da Nick Eyde (vecchia conoscenza del football europeo, QB negli anni zero e dieci, tra Reggio Emilia, Roma e altre città), Calvin Johnson e l’associazione di Italiani Americani”.

Ok, questo sarà il definitivo sdoganamento del football on demand…

“No, quello arriverà già quest’anno, abbiamo firmato un accordo con Eleven, piattaforma di sport streaming, per la trasmissione di tutte le partite di IFL il tutto con un costo medio mensile che, solo per il football, credo sia sui 5€”.

Tante novità, alcune un po’ estreme per il sottoscritto, è tempo di chiudere il collegamento che Fabio ha una partita di Padel.



La prossima volta, ci vedremo di persona

Fabio sempre sul campo (Ph.: Stefano Scaccia)

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