Il mio primo NFL weekend

by Giorgio Bianchini
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Dopo 4 anni che seguo i miei eroi dello sport in televisione, tra DAZN e Game Pass, con domeniche sere esageratamente caotiche tra nachos al formaggio, tranci di pizza e Pepsi Max in sala, attento a non sporcare e a non lasciare nulla sul tavolino, tra un td pass di Rodgers e il mio cane che come uno squalo gira intorno alle pietanze, ecco che mio papà mi fa un regalo inaspettato…il regalo!
Mentre guardo e mi innamoro di CMC che corre 40 yards in men che non si dica, arriva il mio “vecchio” con 5 o 6 fogli in mano e un sorriso che mi fa bloccare sul divano.
Mi passa gli scritti e inizio a leggere, Londra, IG game, Tottenham Stadium, British Airways con in alto sulla sinistra i loghi dei New York Giants e dei Green Bay Packers.
Realizzo che sto per partire a breve per un weekend indimenticabile fatto di Westminster, Piccadilly Circus e football visto e respirato.
Giusto il tempo di fare il passaporto, pratica abbastanza veloce, mi ritrovo catapultato all’aereoporto internazionale di Nice, cote d’Azur, pronto a prendere il mio primo volo in assoluto, destinazione London Game NFL.

Si parte!


Neanche un paio d’ore di volo, (esperienza unica da ripetere assolutamente) ed eccomi sul treno con mio papà verso il London Bridge, nel cuore della capitale britannica.
E’ un sabato pomeriggio stupendo, fa quasi caldo mentre, tra le due rive del Tamigi inizio a rendermi conto che sono in una delle città più belle e importanti del mondo, e di fianco a me passa gente vestita in ogni modo possibile (siamo dentro a una manifestazione vegana) e tanta, tanta gente con le jersey delle squadre NFL.
In Italia mi sono sempre chiesto se la poca gente con addosso tessili NFL lo facesse per tifo come me oppure per moda, vedi t-shirt nere Raiders o cappellini Giants.
Qui invece le maglie sono solo di 3 colori, una giallo verde e una tutta blu.
Finalmente io e mio papà ci sentiamo tra amici, a casa finalmente, tra fiumi di gente che si veste NFL perché tifa NFL.
I numeri di maglie, mentre ammiro il Big Ben contro sole sono soltanto due, il 12 Packers e il 26 Giants.
Attraversato l’ennesimo ponte ci dirigiamo verso il gigantesco London Eye, di fronte ad un obelisco egiziano portato fin qui dai romani.

In giro per Londra
In giro per Londra
In giro per Londra
In giro per Londra

 

In lontananza vediamo una macchia verde e gialla che inizia a intonare un roboante “Go Pack GO!”, che ci fa capire che gli Headcheese saranno in netta maggioranza domani allo stadio.
Mentre il sole tramonta su Piccadilly circus, il tempo di un panino delizioso al KFC e via di buon passo attraverso Saint’James Park, per vedere Buckingham Palace prima che faccia notte.
Su 100 tifosi incontrati qui a Londra, circa una settantina sono di Green Bay, ma anche i pochi Giants sono chiassosi e inneggiano al loro “26” Saquon Barkley, runnigback che adoro e che finalmente quest’anno sembra non essere falcidiato da infortuni.
Stanchi ma contenti decidiamo di prendere un taxi per l’albergo, compreso nel pacchetto volo della British Airways, appena fuori dalla zona 1 della underground londinese.
A letto presto e sveglia presto per non perderci nulla della città e dell’emozionante avvicinamento alla mia prima partita dal vivo di NFL.
Alle otto del mattino siamo già al buffet dell’albergo, per rifocillarci con salsicce, fagioli, uova al tegamino e pancake con sciroppo d’acero.
Dopo una tazza di caffè americano che aiuta a mandare giù tutto, siamo pronti ad avviarci verso White Heart Lane, la fermata della metropolitana vicino al nuovissimo impianto degli Hotspurs, costruito apposta per ospitare gare NFL, spostano il campo da calcio e allargando le tribune laterali.

Tifosi in giro per Londra


Mio papà insiste per passare a vedere una certa zona di Londra, chiamata Candem, dove mi spiega al sabato si svolge un famoso mercato.
Effettivamente il posto è delizioso, con negozi appariscenti e insegne enormi, all star giganti, aerei che escono dal muro oppure bare con su scritto “Tattoo”.
Le jersey intorno a noi sono di tutte le squadre NFL, Steelers, Panthers, Bears, Garrett, Donald, Mahomes, fantastico! In pieno clima sunday football, eccoci che arriviamo finalmente sulla strada che porta allo stadio, dove cartelli della lega ti dicono quanto manca per i cancelli dell’impianto, che inizio a vedere in lontanava tra fiumi di persone, tutte con la loro maglia sopra la felpa.
Mentre osservo davanti a me una intera famiglia con le maglie del ministro della difesa Reggie White, arriviamo al drop bag, dove controllano gli zaini e te li fanno posare per 10 sterline cadauno, in un magazzino attrezzato.
Nello stadio è vietato portare borse o zaini vari e i controlli sono molto serrati.

Tifosi in fila al cancello


Un ragazzo con un cartello alto che riporta la scritta “NFL Shop”, ci fa capire che la coda sarà lunga per entrare a comprare qualche gadget della mia squadra del cuore e quella di mio padre.
Dopo un quarto d’ora di coda tra maglie di Prescott (subissato di fischi, povero) e teste a forma di formaggio, finalmente entriamo nel paradiso dei tifosi, un mega store allestito nella pancia dello stadio, con ogni ben di Dio di tutte e 32 le squadre NFL.
Vikings, Jefferson, San Francisco, Samuel, Browns, Chubb, chiunque qui può finalmente trovare e soprattutto provare la maglia o la felpa che vuole da una vita.
Io mi precipito nel reparto mini helmet, una parete di caschi di tutte le squadre che mi fanno mancare il respiro.

NFL Shop
NFL Shop
NFL Shop


Mio papà, che inizia a essere vecchietto, si ferma davanti a un muro di maglie “throwback” dei Dolphins con Marino, dei 49ers con Montana e Young, degli Steelers con Big Ben oppure dei Ravens con la mitica 52 di Lewis.
Sono 2 mesi che risparmio per questo momento e anche se le maglie e i gadget non sono tanto a buon prezzo, do sfogo alla mia voglia di NFL e mi compro, calcolatrice alla mano, tutto quello che posso.
Per fortuna mio papà mi aiuta e anche le figurine NFL sono nel mio sacchetto gigante NFL shop, rigorosamente trasparente e sigillato da uno dei 20 cassieri che battono scontrini su scontrini senza sosta.

L’area dei tifosi

Lo stadio

Lo stadio

L’ingresso allo stadio


Tra lo shop e il nostro Gate 18 è tutta una festa.
Chi beve, chi urla per la sua squadra, chi scatta foto e chi balla a ritmo di hip pop assordante.
Scansionati i tickets per l’igresso io e papà incrociamo lo sguardo e capiamo che finalmente ci siamo. Stiamo per respirare l’erba e l’atmosfera di un gameday di football americano NFL.
Prese di corsa due pepsi e due pizze che sembrano di cartone via di corsa sulle scale che portano al nostro settore, a fianco alla sideline Packers.
Ci fermiamo.. respiriamo forte.. e insieme, voltato l’ultimo angolo del piccolo tunnel che porta agli spalti, ammiriamo come due bambini piccoli il nostro primo gridiron.
Con la coda dell’occhio vedo la commozione dietro gli occhiali di mio padre, ma faccio finta di nulla, infondo sono 11 anni che lui aspetta questo momento e se lo deve godere.
Io non credo ai miei occhi, a circa 20 metri da me, Allen Lazard ha appena eseguito un “one hand catch” mentre si sta riscaldando.
Poco più in la Mason Crosby spara dalle 35 yards un perfetto field goal.
Mentre ci sediamo imbambolati ecco un boato e quasi tutti i Packers entrano sul campo per il riscaldamento.

La partita inizia!


Un morso alla pizza che sa di poco, ma ben poco mi importa ed ecco Aaron Jones, il mio runningback preferito che mi corre davanti.
Non ci posso credere, mi darei un pizzicotto per vedere se sto sognando oppure sono sveglio, ma quello davanti a me, grosso e pure un pochino incazzato è il mio preferito dell’ultimo draft di aprile, Kayvon Thibodeaux, 196 cm per 117 kg di forza bruta.
Di li a poco l’inno statunitense, quello inglese e i fuochi d’artificio sul tetto dello stadio, daranno il via alla mia prima gara NFL, mentre la super star Aaron Rodgers scalda il braccio con il tight end Robert Tonyan.
Con soli due giorni disponibili, se si organizza bene il tutto, si riesce a godersi una meravigliosa città, tenuta benissimo come Londra e si può realizzare un sogno, vedere una partita di NFL.
Anche se non si tifa per le squadre che scenderanno in campo, sarà comunque uno spettacolo nello spettacolo, stadio avveniristico, shop esageratamente grande, giocatori ammirati solo in televisione e il suono dal vivo delle chiamate dei quarterback, nel silenzio assoluto dello stadio, prima dello snap, pochi secondi dalla battaglia sportiva che noi tutti amiamo.

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