Dinastie: I patriots degli anni 2000

by Marc Taccone
286 views
Reading Time: 6 minutes

In oltre quattro decenni di Super Bowl solo 6 partite sono state decise da 3 punti o meno. I Patriots di Bill Belichick hanno giocato in 4 di queste 6 partite, vincendone 3 e reclamando la corona di “prima dinastia del nuovo secolo”.
Cosa ci dicono questi risultati (le vittorie 20-17, 32-29 e 24-21) insieme al fatto che nelle stagioni vincenti la squadra era solo sesta, dodicesima e quarta in punti segnati?
Questi margini risicati ci dicono che i Pats non hanno vinto perché avevano un roster pieno di talento come i Cowboys degli anni 90 o gli Steelers dei ruggenti 70, la squadra del 2001 aveva solo quattro Pro Bowlers e solo Troy Brown era un All-Pro first team (come ritornatore di punt);
i campioni del 2003 avevano solo tre Pro Bowler e tre All-Pro; mentre la squadra del titolo finale aveva sei probowlers e due All-Pros. (Per esempio nel 1975 gli Steelers avevano 11 Pro Bowlers, con cinque uomini che facevano parte della prima squadra All-Pro, e i Cowboys del 1993 avevano 11 Pro Bowlers e tre All-Pro).
Questi Patriots hanno vinto perché hanno ottenuto il massimo dal talento che avevano a disposizione, e per ottenere un simile risultato è necessario un coaching staff di livello superiore, dalla massa critica tattica e psicologica del solo Bill Belichick.

Bill Belichick e il suo giocatore più importante: Tom Brady


Willie MeGinest (LB) elogió Belichick parlandone come di “uno scienziato pazzo quando si tratta di trovare le contromisure alle squadre avversarie, … Ogni settimana cambia qualcosa, c’è sempre qualcosa di nuovo, e c’è sempre un po di lavoro dedicato ad esso.”
“È sicuramente l’allenatore più intelligente che io abbia mai avuto”, disse con sicurezza Rodney Harrison. “Non c’è nessun dettaglio che trascura e ritiene insignificante.”
Non solo Bill Belichick in quegli anni ha installato un brillante gioco d’attacco, ed un solidissimo gameplan difensivo, ma ha instillato in tutta l’organizzazione una grande fame di vittorie e di circondarsi di giocatori capaci di adattarsi di gioco in gioco e anno in anno a giocare da squadra nonostante il caos creato dal salary cap e la moderna free agency.
Le due costanti erano il kicker Adam Vinatieri e il qb Tom Brady, entrambi simboli perfetti dei Patriots in quanto giocavano al meglio nei momenti più importanti.
I bostoniani hanno raggiunto la vittoria in quel primo Super Bowl solo grazie a un memorabile drive nella neve contro i Raiders lungo i playoff, un epico drive condotto da Brady e che portó al field goal del pareggio di Vinatieri. Il duo quindi ripeté quella formula magica durante l’overtime vincendo la partita.

Vinatieri realizza il FG decisivo al Super Bowl XXXVI


Nel frattempo, il ruolo di principale runningback della squadra saltó da Antowain Smith a Kevin Faulk a Corey Dillon in quattro stagioni, mentre il principale ricevitore passó da Brown e David Patten a Deion Ramo a David Givens. In difesa, il linebacker Tedy Bruschi è sempre stato tra i leader della squadra sia nella personalità che nei tackles, mentre altri come Mike Vrabel e Richard Seymour alla fine divennero nomi familiari nel cuore dei tifosi. Una delle costanti di quei Patriots era anche il flusso costante di volti che cambiavano. I leader nei tackles (Lawyer Milloy), intercetti (Otis Smith) e sacks (Bobby Hamilton) del 2001 presto se ne andarono, e i pilastri del 2003 come Ty Law (che era con la squadra dal 2001) e Tyrone Poole non furono protagonisti della terza finale, sostituiti da Eugenio Wilson.
Non è solo il fatto che il talento fosse intercambiabile, è che tutti accettavano il “fai qualsiasi cosa serva al team” di Belichick: infatti quando Law e Poole in secondaria si fecero male, il ricevitore Troy Brown cambió lato del pallone passando in difesa e contribuendo con tre intercetti in due Super Bowls, oppure il linebacker Mike Vrabel che giocó tight end e ricevette un passaggio da touchdown.

Troy Brown WR e difensore per i New England Patriots


La prima vittoria della squadra nel Super Bowl, contro i St.Louis Rams nel 2000, fu un epico sconvolgimento. “I Rams erano forti come sapevamo”, dichiaró l’allenatore del linebacker Rob Ryan, “Belichick ha messo insieme l’intero piano offensivo e difensivo, é tutto merito suo”.
L’anno precedente era stato il primo di Belichick a Boston, e i Patriots avevano finito
3-11, mentre la stagione 2001 inizió con l’allenatore dei quarterbacks Dick Rehbein che muore di infarto e Il quarterback titolare Drew Bledsoe che viene fatto fuori da un infortunio. Brady aveva visto il campo a malapena nel suo anno da rookie, ma si é rivestito di orgoglio e ha guidato la squadra al Super Bowl diventando di fatto lo starter più longevo della storia dei patrioti.
L’aura da nuovi vincenti della squadra dopo quella vittoria creò grandi aspettative, e dopo un anno di riposo, Il 2002, i Patriots riuscirono a vincere i due successivi Super Bowl.
Quando Brady lanció un intercetto nel quarto quarto e nel profondo del territorio dei Carolina Panthers nel Super Bowl XXXVIII, lui e la sua squadra non vacillarono. Quando Brady uscì dal campo, Belichick ricordó che non aveva le spalle curve, ma la testa ben alta e “uno di quei sguardi determinati che puoi vedere solo in faccia ai veri campioni”.
Nonostante le tragedie familiari, come la morte della nonna e il ricovero del padre appena una settimana prima del grande ballo, Brady non si fece scappare il terzo anello.

I Patriots al Super Bowl XXXVIII


Non c’è dubbio che Brady sia un vincente, nelle parole del wr Troy Brownpuò anche non lanciare 5000 yards a stagione e tutta quella roba che fa statistica, ma é un maestro quando si tratta di vincere una partita”.
Alla fine del Super Bowl 2004 il team aveva vinto 9 partite consecutive di playoff con soli 6 turnovers e ben 25 palloni rubati agli avversari. Quello giocato in queste nove partite fu considerato dagli addetti ai lavori il football fondamentale più solido della storia del gioco.

Ma dopo la sconfitta al primo turno di playoff nel 2005 e lo stop imposto dagli Indianapolis Colts l’anno successivo nel championship sembró che il momento dei Patriots fosse passato, invece con l’innesto di Wes Welker e Randy Moss nel 2007 sembravano aver attivato l’hyperdrive. I due raccolsero la bellezza di 210 passaggi nel loro anno d’esordio concluso con l’amara sconfitta contro i NY Giants al Super Bowl, con quell’ultimo, assurdo, drive condotto da Eli Manning e Plaxico Burress.

Spettacolare ricezione di Moss con i Patriots


Eppure il 2007 resta un anno da celebrare visto che la stagione era stata conclusa 16-0, seconda squadra nella storia a chiudere una perfect season.
Nonostante Belichick fosse (anzi, é) un genio difensivo, in quella stagione la squadra registró un record NFL con la media di 36,8 punti segnati a partita, con Brady che si assestó su un passer rating medio di 117,2, la seconda media più alta nella storia della NFL, e con 50 touchdown lanciati, che allora era un record.
Il risultato eccezionale di quella stagione, nonostante la sconfitta in finale, partiva da lontano, da quando Belichick rifiutando di accettare la consuetudine di presentare sul campo alcuni singoli, ritenuti stelle, e passando all’ingresso in campo della squadra nel suo insieme.
Tedy Bruschi ebbe a dire che “quando si lavora insieme, quando si decide di rafforzare parole come dignità, integrità ed altruismo, grandi cose possono essere realizzate”.

 

Related Posts